Skopje, Macedonia, tempi nostri. Vele (Blagoj Veselinov) lavora come meccanico in un deposito ferroviario, ma da quattro mesi non percepisce lo stipendio.
Al problema di come sbarcare il lunario vanno ad aggiungersi anche le precarie condizioni di salute dell’anziano padre Sazdo (Anastas Tanovski), affetto da un tumore ai polmoni: i medicinali necessari sono tutti a pagamento e i cosiddetti farmaci alternativi, anche questi da pagare, per quanto a prezzo minore, dispensano null’altro che un consolatorio palliativo all’insegna della fantasia, come evidenzia con toni coloriti Dzhem (Aksel Mehmet), un collega di Vele, avvezzo a contornare ogni incresciosa situazione con caustico sarcasmo. Tra genitore e figlio, inoltre, non corre buon sangue, vi sono chiarimenti in sospeso da sei anni, quando, Sazdo alla guida, persero la vita in un incidente d’auto gli altri due componenti della famiglia, madre e figlio primogenito. Fra un tentativo di suicidio e medicine improvvisate mescolando analgesico e cannella…
View original post 730 altre parole
Rispondi