Person of Interest

USA 2011-2016 – Creato da Jonathan Nolan – Azione – 103 episodi da 43′

Scritto da Andrea Grollino (fonte immagine: imdb.com)

John Reese è un ex agente della CIA, si trova a vivere come un clochard a New York. Viene avvicinato da Harold Finch, un miliardario, solitario  dai modi educati e signorili, che si rivela essere un geniale ingegnere in- formatico. Finch vive sotto falsa identità da molto tempo ormai e spiega a Reese che, dopo gli attentati dell’11 settembre, ha costruito una “Macchi- na” per il Governo, che utilizza una mole enorme d’informazioni, raccolte con un sistema di sorveglianza onnipresente e costantemente in funzione mediante telecamere, microfoni, web, controllo delle telefonate e via discorrendo.La Macchina venne ideata per predire futuri attacchi terrori- stici, tuttavia Finch scoprì che essa, filtrando tutte le informazioni che ogni giorno raccoglieva, era in grado di allargare il suo spettro di previ- sione includendo anche i cosiddetti “reati comuni”, vale a dire furti, rapi- ne e omicidi.Dal momento che il governo non interessato a questo genere di risultati, definiti “irrilevanti”, la Macchina venne programmata per cancellare tutta quella lista di crimini che non fossero di interesse nazio- nale. Ad un certo punto, la coscienza di Finch si fa sentire a gran voce, così quest’ultimo decise di procurarsi un “accesso alternativo” alla lista      degli “irrilevanti”, come viene chiamata, e quindi di agire segretamente per prevenire quei reati. Per fare ciò deve assumere qualcuno con le capa- cità necessarie per intervenire, nella fattispecie, John Reese.

La serie è del 2011 ma è arrivata in italia solo nel 2012 (in ritardo come al solito). I protagonisti sono John Reese, interpretato da un eccellente Jim Caviezel (Montecristo, High Crimes – Crimini di stato, La passio- ne di Cristo, Frequency) e Michael Emerson (Saw l’enigmista, La Leggenda di Zorro, Lost) nel ruolo dell’occulto e paranoico multi mi-

liardario Harold Finch. In termini molto semplicistici, la serie è una sorta di masch-up, ben coeso, oserei dire, tra Batman, Burn Notice (serie tv con Jeffrey Donovan) e Nemico Pubblico (eccellente film di Tony Scott del 1998 con Will Smith e Gene Hackman). In sostanza si tratta di una mistura orwelliana magistralmente costruita.

All’inizio si ha l’impressione che le puntate siano sistematicamente tutte uguali, ovvero: ricevono il numero di previdenza sociale, scatta il pedina- mento e la sorveglianza per scoprire se il soggetto è “vittima o carnefice”, poi l’indagine e in fine si sventa il crimine. Man mano che si va avanti però, si presenta quasi in sordina, non una ma ben due o tre sotto-trame che fanno da tappeto a tutta la prima stagione per poi sfociare nella seconda.

Si viaggia inoltre, nel background dei personaggi principali, sui quali ci sono parecchie domande, quesiti lasciati in sospeso ma non trascurati per fare brodo, come capita in alcuni casi. Molte di queste risposte vengono fornite relativamente subito, altre invece si protraggono con cognizione di causa. Questa componente non da fastidio allo spettatore anzi, lo rende partecipe e rinnova l’attenzione. Giunti fino a qui, dato che stiamo parlan- do di una produzione del caro J.J. Abrams, sovviene il timore che si vada a finire come in Lost, dove i flashback occupavano gran parte della punta- ta e facevano sprofondare la linea narrativa in uno sciame sismico di do- mande e dubbi tali da costringere lo spettatore a rivolgersi ad un buon te- rapista. Fortunatamente non è così, perché la produzione di Abrams, è su- bito sorretta da altre “persone” proprio per evitare l’insorgere di eventuali capitomboli narrativi. Le “persone” alle quali ci si sta riferendo, lasciano la loro impronta, e ci si rende conto quando si vedono i colori grigio-chiari della serie, che marcano la firma della produzione e della regia, affidata ad un certo Jonathan Nolan, fratello dell’ormai più conosciuto Christo- pher. Insomma, a tirare le fila del suddetto telefilm, c’è gente seria … e si vede, credetemi. Quindi, senza girarci troppo attorno, la serie merita davvero. È scorrevole, non affatica lo spettatore ed ha la sua buona dose di poliziesco, intrigo spionistico, azione alla Jason Bourne (senza esagerare) e concetti etico-esistenziali e non, su cui riflettere, come quelli che si incontrano guardando determinati film come il precitato Nemico Pubblico. In conclusione, per fugare ogni dubbio, questo telefilm è da vedere, assolutamente!

Voto: 8

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