Parigi

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Paris – Francia 2008 – di Cédric Klapisch

Commedia/Drammatico/Romantico – 130′

Scritto da Francesco Carabelli (fonte immagine: imdb.com)

Pierre giovane ballerino si vede dover fare i conti con una malattia al cuore che lo costringe all’inattività. La sorella Elise si trasferisce a casa sua con i figli e si prende cura di lui. Attorno a questa coppia una serie di personaggi che fanno di Parigi il centro della propria vita…

Le storie e i destini di tanti uomini e donne si incrociano sotto i cieli di Parigi: ballerini, assistenti sociali, venditori di frutta e di pesce, panettieri, architetti, professori universitari, studenti, mannequins. Ognuno a suo modo partecipa della vita della grande città, con le sue paure, le sue gioie, le sue angosce. Pierre giovane ballerino si trova di fronte ad una situazione poco rosea: una malformazione al cuore molto grave lo costringe a smettere di ballare e ad iniziare una vita solitaria con la speranza un giorno di poter riprendere una vita normale con un cuore nuovo.

Sua sorella Élise, assistente sociale, lo aiuta nella vita di tutti i giorni alleviandone la solitudine e rendendogli la vita più piena. Intorno le storie della gente che incrocia la propria strada con quella di questa coppia di fratelli: la panettiera di fiducia con le sue fissazioni e i problemi con le proprie apprendiste, il fruttivendolo che ha divorziato dalla moglie e che purtroppo alla fine la perde in un incidente stradale, la giovane studentessa universitaria, dirimpettaia di Pierre e oggetto delle sue fantasie, che cede alla corte dello strano professore universitario di storia, eclettico ma incapace di resistere allo stress di un nuovo lavoro e costretto alla psicanalisi, il fratello del professore, architetto di successo, che sta diventando padre ma deve declinare i propri progetti con la realtà, l’assistente sociale quarantenne, collega di Élise, che vive solo per il proprio lavoro e trova conforto nell’abbraccio disperato di Pierre, il giovane emigrato padre di famiglia che aspetta l’arrivo del fratello dal paese di origine ma che dovrà scontrarsi con la realtà di una perdita. Interessante la costruzione ad incastro della narrazione che da un incrocio fortuito dei personaggi prende spunto per seguirne le vicende.

Le storie di questi personaggi si incrociano e queste persone diventano parte di una storia comune che coincide con quella della città di Parigi. Visivamente ci colpisce l’introduzione con un ritmo da videoclip con l’uso del flash forward e con quelle immagini che riprendono Parigi nella sua globalità, con le sue strade e i suoi palazzi. Tecnica ripresa alla fine, quasi a creare una circolarità nell’opera: dall’universale al particolare (o meglio ai particolari), per poi tornare dal particolare all’universale. Ci colpisce l’uso insistito, cromaticamente parlando, dei colori della bandiera francese: blu, rosso e bianco. Questo vale un po’ per tutto il film, ma soprattutto nelle fasi iniziali dove questi colori si ritrovano nelle immagini che descrivono la città, quasi a dirci che Parigi rappresenta la Francia e i suoi abitanti simboleggiano tutti i francesi e il loro spirito.

Quest’opera si inserisce quindi in quella serie di opere che parlando della capitale francese ci hanno parlato della Francia e dell’importanza che la capitale ha per i francesi, bacino di cultura e di novità oltre che di storia e di gioia di vivere. Penso qui ad opere dei maestri della Nouvelle Vague che fanno di Parigi il loro luogo di elezione e di ricerca (Parigi ci appartiene di Rivette, Parigi di notte, Due o tre cose che so di lei di Godard per citarne solo alcuni) e sfondo di tante storie che nel loro divenire tratteggia- no lo spirito di una città e dei suoi abitanti.

Voto: 8

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