Frozen II – Stati Uniti 2019 – di Chris Buck e Jennifer Lee
Animazione/Avventura/Commedia – 103′
Scritto da Arianna Giuliani (fonte immagine: imdb.com)
Al termine del primo film abbiamo lasciato Elsa, regina, e Anna, principessa d Arendelle, unite da un atto di vero amore. Anna ha infatti salvato Elsa dalle grinfie del cattivo Hans e così facendo anche l’intero regno è stato salvato. Con l’inizio del secondo capitolo del film, sembra regnare l’armonia e la gioia ad Arendelle, l’atmosfera è serena e i nostri protagonisti sembrano vivere tutti insieme felici nel castello.
I giochi di mimo e le serate all’insegno del divertimento si susseguono volta dopo volta ed è proprio durante una di queste che il clima appagato sembra lasciare spazio ad un futuro incerto e forse pericoloso.
Il film inizia con una lunga sequenza in flashback che introduce lo spettatore in medias res degli avvenimenti: Elsa e Anna sono bambine e i loro genitori raccontano loro la leggenda della cosiddetta “Foresta incantata”, una storia che incanta subito l’animo genuino e puro di Anna, mentre incuriosisce e intriga la mente di Elsa, sempre inquieta sin da piccola.
Il flashback ha termine e si passa al primo piano di Elsa, la regina di Arendelle non riesce più a dormire perché sente una voce che sembra chiamarla a sé con tutta la sua forza ed ecco che ci chiediamo fin da subito: “ Di cosa si tratta?” e siamo spinti sia da una forte curiosità, ma anche dall’avvertimento di un pericolo che potrebbe verificarsi a breve.
Da qui parte il viaggio nell’ignoto della nostra Elsa, un viaggio che la trasformerà fino a mutare la sua anima e dovrà raggiungere il profondo degli abissi per ritrovare sé stessa e per capire chi è veramente.
Non mancheranno scene divertenti di Anna, Cristoff e Swen e le ironiche gag di Olaf, personaggio geniale e costruito davvero alla perfezione.
Il doppiaggio è davvero impeccabile: Serena Autieri per Elsa e Serena Rossi per Anna formano davvero una coppia Disney vocalmente perfetta ed insieme ad Enrico Brignano nel doppiaggio del pupazzetto di neve Olaf danno forma ad un vero e proprio evento Disney originale ed unico nel suo genere.
Le canzoni di Frozen il segreto di Arendelle sono le protagoniste della narrazione insieme alle nostre principesse, tanto sono importanti e gradevoli i brani musicali del film Disney che a volte sembra di stare a teatro a vedere uno spettacolo di musical.
Non sarebbe di gran stupore infatti se un giorno si potesse assistere allo spettacolo teatrale musicale di Frozen, in fondo è già successo per altri film Disney: Mary Poppins, Rapunzel , Aladdin, Il Re Leone, sono solo alcuni degli esempi di spettacoli musicali che sia all’estero, (in America a Broadway o a Londra nel West End), che in Italia hanno avuto un successo davvero straordinario e ancora oggi collezionano numeri da record.
Comunque si sa, Elsa senza Anna non va da nessuna parte e anche questa volta non sarà diverso: Anna salverà ancora una volta sua sorella ed Elsa mostrerà ad Anna a sua volta la strada da seguire e il futuro da abbracciare.
La conclusione del film è diversa da quello che lo spettatore si aspetta, un finale diverso, moderno e innovativo che spiazza un po’ i cuori degli spettatori ma che comunque fa rimanere fino alla fine col fiato sospeso.
Per scoprire se stessi forse si deve davvero fare un salto nel vuoto ed è questo che la protagonista Elsa dovrà fare e al suo ritorno, una cosa è certa: nulla sarà più come prima.
Frozen 2 – Il segreto di Arendelle è una visione che ci spinge ad ascoltare la nostra voce interiore nascosta e a seguirla fino in fondo, anche se ciò potrebbe comportare l’affrontare avversioni e insidiosità.
Come afferma un famoso detto: “ Non è importante la fine del viaggio, ma il viaggio stesso” perché è proprio durante il viaggio che si cambia e si scoprono le radici del proprio essere.
Grazie a Chris Buck e Jennifer Lee per aver creato un secondo capitolo di Frozen così avvincente e originale e per averci fatto sognare ancora una volta rimanendo incollati allo schermo in una durata che sembra sospeso nello spazio e nella memoria del tempo.
Da notare sono inoltre la fotografia e gli effetti speciali usati: la fotografia crea dei colori e delle luci davvero sorprendenti e in alcuni tratti estremamente realistici, mentre gli effetti speciali utilizzati sono straordinari, soprattutto per la creazione del cavallo d’acqua. La Disney–Pixar infatti ha affermato che per creare questo cavallo di ghiaccio e di acqua sono stati usati degli effetti mai usati prima e che sia stata una missione molto difficile, a tratti quasi impossibile da realizzare.
Infine ricordate tutti, come afferma Olaf nel film : “L’acqua ha memoria”!
Voto: 9
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