
The reader – Germania/Stati uniti 2008 – di Stephen Daldry
Drammatico/Romantico – 124′
Scritto da Francesco Carabelli (fonte immagine: cineblog.it)
Il giovane Michae Berg scopre l’amore attraverso l’incontro con una donna più matura. Passione e lettura sono le due costanti di questa relazione, ma il passato di lei aleggia e Anna dovrà farne i conti.
Emozioni vere ci regala questa pellicola dell’inglese Stephen Daldry, già regista del celeberrimo Billy Elliot. La storia narrata è toccante e allo stesso tempo sconvolgente per i temi toccati: l’olocausto e le sue conseguenze. Questa volta però tema principale è la vita di coloro che sono stati carnefici e che con il loro operato hanno causato la morte di molti. Cosa hanno fatto dopo il 1945, dopo la caduta del Terzo Reich? Come sono sopravvissuti, come hanno potuto convivere con le loro colpe? La storia della SS Anna Schmitz si fonde con quella del giovane Michael Berg.
L’incontro fortuito tra i due non sarà privo di conseguenze. L’attenzione che la ex SS ha nei suoi confronti, l’aiuto che gli porta in un momento di difficoltà affascinano il giovane che, dopo un lungo periodo di malattia tornerà a ringraziarla e scoprirà con lei cosa sia l’amore. Sembra una normale storia di amore, ma c’è un divario di età non indifferente tra i due. Anna però nelle vesti di iniziatrice mantiene comunque un certo distacco, quasi una seconda madre che si prende cura, anche se in modo particolare del giovane Michael. Particolarità: Anna tiene alla formazione culturale di Michael e lo incita a leggerle le opere di poeti ed autori che Michael incontra nel suo percorso scolastico.
Un’amicizia elettiva tra i due, vissuta in maniera diversa dalle parti ma costruttiva per entrambi: un raggio di affetto in un mondo di solitudine per Anna, l’iniziazione all’amore per Michael. Anna però per non compromet- tere Michael, ottenuta una promozione decide di sparire, lasciando Michael a sé stesso. Solo anni dopo Michael, studente di giurisprudenza ad Heidelberg scoprirà la verità su di lei, sul suo passato e sarà costretto in qualche modo a farne i conti, prima rifiutando la realtà, poi accompagnando Anna nel lungo calvario del carcere, che purtroppo non avrà un lieto fine.
Una recitazione pulita tutto sommato quella degli attori anche se la prota- gonista interpretata da Kate Winslet, premio oscar per questa parte, è talvolta sopra le righe, affettata e forzata. Anche Ralph Fiennes ,che in- terpreta Michael Berg adulto, in certi frangenti non brilla, ma presta nel complesso una buona interpretazione. Cast di contorno di primo piano; da segnalare le interpretazioni di un superbo Bruno Ganz, nella parte del professore di diritto di Michael, sempre essenziale e mai affettato, e quella di Lena Olin, già attrice del miglior Bergman e qui in un piccolo ruolo ma veramente azzeccato.
Tra gli altri interpreti pregevole Michael Berg giovane interpretato da David Kross, speranza del cinema tedesco che non manca di stupirci (anche per la convincente interpretazione nelle scene di nudo) e l’imman- cabile Alexandra Maria Lara, già icona del cinema di Coppola. Costru- zione narrativa lineare, scenografie ricostruite con cura, fotografia di prim’ordine. Quello che non si capisce è l’uso ovunque nello scritto (lettere dei personaggi e libri letti) della lingua inglese laddove la vicenda è palese- mente ambientata in Germania. Nel complesso comunque un’opera prege- vole che non manca di strascichi e riflessioni sul male e la sua banalità, pa- rafrasando la pagina di Hanna Arendt, ponendoci di fronte a dei carnefici che non sono consapevoli dell’orrore che hanno causato, ma ancora lo giu- stificano in nome delle leggi naziste, dimenticando ogni moralità. Solo la pietà degli uomini riuscirà a cambiare dall’interno il cuore dei colpevoli re- galandoci un tardivo pentimento.
Voto: 8
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