
Les amants du Pont-Neuf -Francia 1991 – di Leos Carax
Drammatico/Romantico – 125′
Scritto da Francesco Carabelli (fonte immagine: http://pensieriframmentati.blogspot.com)
“Gli amanti del “Pont-neuf” è un film a cui già per le difficoltà nella sua realizzazione, tempi lunghissimi con interruzioni e riprese varie, vale la pena di accostarsi. Quanta passione spesa e che sfida realizzare un film con tali problemi economici da risolvere!!! Questo ci dice dell’amore del regista per la propria opera e per il proprio lavoro.
Carax rinnova nello stile la “nouvelle vague” francese, ne è erede ed interlocutore e, allo stesso tempo, la innova prendendo spunto dalla storia del cinema, come ben si vede in un’altra sua opera, Mauvais sang, con quei richiami espressionisti e surrealisti, che tanto rimandano al film muto degli anni ’20.
Ma torniamo a “Gli amanti….”. La storia non è nuova, quella dell’amor fou tra due giovani che, pur nella loro grande differenza economico-culturale, si incontrano e vivono un’esperienza comune di vagabondaggio. Ad accomunarli l’amore per l’esperienza artistica. Lei pittrice, colpita da una malattia agli occhi e ormai pazza per l’amore non ricambiato del suo ex-ragazzo. Lui randagio a Parigi, vive di espedienti e della sua arte circense. Il suo amore per la ragazza è fortissimo. Lei lo ama, ma forse la sua è più compassione o solo un modo per rifiutare il mondo che non la vuole più e da cui lei cerca di fuggire.
Ma questo amore fa miracoli. E’ un’educazione dell’altro nelle piccole cose di tutti i giorni, dal sonno (il ragazzo non è capace di dormire e impara grazie a lei), al cibo, a tante piccole altre cose che lentamente cambiano e rendono l’altro più uomo. Forse qui è da vedersi un richiamo a Truffaut, al suo “Il ragazzo selvaggio” (richiami quindi contenutistici e non solo formali alla nouvelle vague).
Ma certo la vita di strada, la vita sul ponte, perchè è qui che si svolge gran parte della storia, non aiuta la coppia. Anche i soldi facili guadagnati con la vendita della droga rubata all’amico barbone, non aiutano la coppia a trovare la felicità.
Lo sbandamento, la vita pazza e fuori dalle regole si scontrano con la realtà, quando i parenti della ragazza ricoprono i muri di Parigi con manifesti della ragazza scomparsa e mandano annunci alla radio per ricercarla. Un’operazione, infatti, sarebbe necessaria per salvargli la vista.
Alex, il ragazzo, cerca in ogni modo di occultare la realtà dando persino fuoco ad una camionetta che trasporta i manifesti, uccidendo in questo modo anche un uomo.
Lei nel frattempo attraverso la radio viene a conoscenza dell’annuncio dei parenti e, nottetempo, decide di fuggire per avere salva la vista e poter così ritornare a quella normalità da cui era fuggita, ma soprattutto per poter tornare alla pittura che gli era stata negata dall’amore per Alex.
Ma questa fuga salverà, nonostante tutto il rapporto, perchè Alex verrà incarcerato per l’omicidio commesso e nel lungo periodo della sua detenzione imparerà ancora di più a vivere nel mondo con le sue leggi e soprattutto imparerà un lavoro che lo renderà ancora di più uomo.
L’amore troverà alla fine il suo compimento ancora una volta sul Pont-neuf.
Fotografia magnifica, giocata molto sui primi piani come in tutti i film di Carax, ma anche sulle immagini in continuo movimento.
Interpretazione superlativa di Juliette Binoche e di Denis Lavant , sempre più nella parte del suo alter-ego Alex (per la terza volta il protagonista dei film di Carax porta questo nome ed è interpretato da Lavant). La Binoche, pure completamente immersa nella parte (a riguardo importanti le testimonianze di una Binoche che ritorna al suo primo amore, la pittura, sotto la spinta di Carax).
Voto: 9
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