Fast & Furious 6

Fast & Furious 6 – Stati Uniti/Giappone/Spagna/Regno Unito 2013 – di Justin Lin

Azione/Avventura/Thriller – 130′

Scritto da Alessandro Pascale (fonte immagine: wikipedia.org)

Da quando Dominic Toretto e Brian O’Conner hanno effettuato la rapina a Rio e rovinato l’impero di Hernan Reyes, un boss malavitoso ormai proprietario dell’intera città, i due hanno ottenuto 100 milioni di dollari e hanno nascosto le loro tracce scappando in diversi angoli del mondo. Le loro vite sono però incomplete, in quanto, essendo reduci da un colossale furto, non hanno la possibilità di tornare a casa propria e, costretti costantemente alla fuga, accettano la proposta che presenta loro l’agente Luke Hobbs, da tempo a caccia di un’organizzazione di piloti mercenari, inseguendoli in una dozzina di paesi. Il capo dell’organizzazione viene aiutato da uno spietato braccio destro, che si rivela l’amore perduto che Dom credeva morto in un incidente, Letty. L’unico modo per fermare il gruppo di criminali è affrontarlo sulla strada. Così Hobbs, recandosi da Dom, gli chiede di rimettere insieme la squadra organizzata a Rio e di recarsi a Londra, al fine di catturare i ricercati. Il compenso proposto sarà l’assoluzione da tutti i loro crimini, in modo che ciascuno di loro abbia la possibilità di ritornare a casa dai familiari. Al di là del compenso, Dom accetta il lavoro per svelare l’incognita che si celava fino a quel momento sulla morte di Letty da lui inutilmente vendicata.

Il ciclo Fast & Furious è oggi una delle vette del cinema d’azione di puro intrattenimento, alla stessa maniera di come tale funzione fosse adempiuta dai cicli Arma letale e Die Hard negli anni90.

Il valore aggiunto della serie, il classico “donne e motori” è quel pizzico di sale che allieta una pietanza già carica di sapori, fornendo materiale primario per le principali scene d’azione e per una fotografia assai accurata nei colori e nella costumistica (basti citare la scena coreografica di un quartiere londinese luogo di ritrovo per gare automobilistiche). Naturalmente a fare la parte del leone rimangono gli effetti speciali e la spettacolaristica forniti dai duelli di velocità. Il divertimento c’è ed è notevole, raggiungendo picchi enormi nella scena in cui Dominic Toretto (Vin Diesel) e compagni riescono a mettere ko un carro armato.

Musiche ben studiate e una trama semplice, ma non priva di svolte inaspettate, fanno il resto, costruendo la giusta cornice in cui il regista Justin Lin orchestra con sapienza le capacità attoriali di un cast non banale: nonostante la costruzione certosina dei personaggi, scolpiti in maniera solida, non manca qualche sfumatura psicologica (mossa in primo luogo dai sentimenti amorosi) a conferire umanità ai personaggi. Decisivo è anche l’uso dell’ironia e di un’umorismo “macho” figlio diretto di Bruce Willis, che consente a tutti di non prendersi troppo sul serio e di alleggerire il ritmo di una narrazione per forza di cose assai spedita.

Se c’è un elemento contenutistico che disturba leggermente la visione critica è quello di un sottotesto in cui la “famiglia” assume tinte tese ad esaltare un modello tendente verso il mafioso. In una scena si accetta, per salvare un membro della “famiglia”, di cedere senza dubbio una valigetta che potrebbe comportare la morte di milioni di persone. Il film invece si chiude con i protagonisti tutti riuniti attorno ad una tavola imbandita, a stringersi la mano per pregare e ringraziare il Signore di aver mantenuto la propria unità familiare. Il senso profondo è lo stesso delle famiglie della mafia: viva Dio, viva la famiglia. Della società e della patria invece non ce ne frega niente, chè l’importante siamo noi e le nostre belle auto veloci. Sono tutti piccoli segnali che messi assieme mostrano un’ideologia di fondo che rischia di passare implicita e, proprio per questo, assai pericolosa per i rischi di emulazione e di costruzione identitaria dei più giovani spettatori.

Da segnalare però che nel finale compare il mitico Jason Statham, a garantire un settimo episodio che si annuncia già scoppiettante.

Voto: 7

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