Ricorre oggi, lunedì 22 febbraio, il centenario della nascita di Giulietta Masina, attrice teatrale e cinematografica, indimenticabile interprete di personaggi altrettanto memorabili, umani e fiabeschi al contempo, inclini a conciliare nella loro personalità la vita nella sua interezza, assecondandone il sussultorio susseguirsi di gioie e dolori. Il sorriso e le lacrime si alternano fra loro, fino a costituire un insieme del tutto particolare, tra poesia e realismo, vedi, soffermandomi su quelle che ritengo le sue interpretazioni più toccanti, il bellissimo finale de Le notti di Cabiria, diretto dal marito Federico Fellini nel 1957 o l’assunta consapevolezza del personaggio di Gelsomina (La strada, Fellini, 1954), venata di toni amari, di avere anch’essa un ruolo fondamentale all’interno del quotidiano e circense spettacolo esistenziale, mitigare con la dolcezza ed il sorriso la brutalità di uomini che hanno perso qualsiasi contatto con la Bellezza e la Grazia proprie di ogni cosa…
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