Lo scorso giovedì, 25 marzo, ci ha lasciati Bertrand Tavernier (Lione, 1941), regista, sceneggiatore nonché critico cinematografico, veste quest’ultima con cui contribuì ad una rivalutazione del cinema americano, un’attenzione che in seguito come autore gli consentì di conciliare spettacolarità ed incisività figurativa, senza dimenticare il suo saper spaziare, fra ampiezza di vedute e vivida curiosità, all’interno di attente riflessioni politico-sociali distribuite in più periodi storici, così da analizzare vari mutamenti generazionali, spesso al centro di scontri familiari delineati privilegiando toni più soffusi ed intimistici. Una volta abbandonata la facoltà di Giurisprudenza per dedicarsi al cinema Tavernier intraprese a partire dal 1961 l’attività di addetto stampa e critico cinematografico, debuttando come regista due anni più tardi, l’episodio Baiser de Judas nel film collettivo Les baisers, proseguendo, ancora all’interno di una pellicola che vedeva coinvolti più autori, La chance et l’amour, 1964, con la…
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