
Annette – Francia/Messico/Stati Uniti/Svizzera/Belgio/Giappone/Germania 2021 – di Leon Carax
Drammatico/Musical – 139′
Scritto da Enrico Cehovin (fonte immagine: mymovies.it)
Leos Carax mette subito le cose in chiaro dialogando direttamente con lo spettatore da voce narrante, dandogli indicazioni su come comportarsi, di sbadigliare e cantare solo nella sua testa, dalla cabina di regia di una sala di registrazione da dove supervisiona il soundcheck insieme alla figlia Nastya. Un incipit che ha il suo corrispettivo in quello di Holy Motors, con cui Annette dialoga spesso. Dove Holy Motors teorizzava, attraverso il protagonista misterioso Denis Lavant, l’esistenza dell’attore che dedica la sua vita “alla bellezza del gesto”, Annette incentra la sua trama su due attori dichiaratamente di professione: Henry (Adam Driver) è un attore da stand-up comedy, Ann (Marion Cotillard) una cantante d’opera. Cantano il loro amore, il naufragio della loro separazione e ciò che di loro resta in questo musical che stimola costantemente lo spettatore, spesso con sollecitazioni contrastanti. Il testo, volutamente ed esageratamente didascalico, si sovrappone a soluzioni visive – inquadrature memorabili, dissolvenze incrociate, scenografie surreali – che generano un cortocircuito di difficile ricezione per lo spettatore e che evidenza la difficoltà di appoccio nella scelta di una messa in scena adeguata ad affrontare un determinato argomento teorizzandone e giustificandone le possibili ricezioni spettatoriali nel doppio di Carax all’interno del film, ovvero Adam Driver stesso che nei suoi spettacoli comici tocca e propone argomenti che Carax filma (anche) in controcampo sul pubblico, dove le reazioni alla stessa proposta sono spesso antitetiche, inquadrando sia chi ride sguaiatamente sia chi si scandalizza rabbuiandosi.
Annette è il film necessario a Carax per elaborare il lutto di Katerina Golubeva, la sua compagna morta suicida nel 2011 e alla cui memoria Carax aveva già dedicato nel 2012 Holy Motors. Proprio come Šarūnas Bartas, compagno a sua volta di Katerina Golubeva, aveva dovuto fare a suo modo in Peace To Us In Our Dreams, dove Bartas, protagonista del suo stesso film, aveva chiamato a recitare al suo fiaco Ina Marija Bartaitė, figlia sua e di Katerina, mentre insieme si ritrovavano a piangere riguardando le immagini – autentiche – della compagna e madre scomparsa. Al contrario del rigore silenzioso di Bartas, Carax imbastisce uno spettacolo eclettico e sonoramente stracolmo ma non per questo meno intimo e sentito dove Marion Cotillard, complice la somiglianza fisica, si presta a essere letta come alter-ego di Katerina.
Carax concepisce il suo film come un figlio, la sua creatura, con cui non sa come comportarsi, come relazionarsi, che ora sfrutta ed esalta e ora trascura, che non ha un’anima fino a quando non gli viene conferito il giusto affetto. Annette – nome in cui convergono sia il nome della bambina figlia dei due protagonisti, sia il titolo del film stesso che sovrapponendosi creano l’ennesimo corto circuito – ne è la prova tangibile.
Voto: 9
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