Parigi, giorni nostri. Marion (Lou Lampros), 18 anni. Un approccio alla vita già tormentato dal timore, misto ad inquietudine, di veder svanire i propri sogni, soffocati da un reale sempre più incombente nel suo manifesto procedere verso una strada che, fra individualismo e materialità, sembra condurre alla negazione di ogni speranza. Cinque anni addietro la morte della sorella Alice, a soli 16 anni, un trauma ancora da elaborare, con una figura materna che non le è certo d’aiuto, propensa com’è a vivere in un eterno passato, tanto da continuare a celebrare il compleanno della figlia scomparsa, invitando parenti e amici, mentre il padre se ne è andato ormai da tempo. Non resta che uscire fuori, fissare con la macchina fotografica qualche immagine che possa restituire uno squarcio d’inedita bellezza, incontrarsi con la solita cerchia amicale, constatare ancora una volta, ricordando quanto diceva Alice, come si possa essere felici…
View original post 722 altre parole
Rispondi