Memory Box

Memory Box – Francia/Libano/Canada/Qatar 2021 – di Joana Hadjithomas e Khalil Joreige

Drammatico – 102′

Scritto da Valentina Di Martino (fonte immagine: ufficio stampa)

A Montreal, il giorno di Natale, Maia e sua figlia Alex ricevono un misterioso pacco da Beirut. Al suo interno, quaderni, cassette audio e fotografie: ovvero tutta la corrispondenza che dai 13 ai 18 anni, nel corso degli anni 80, Maia, all’epoca residente a Beirut, si scambiò con la sua migliore amica, trasferitasi a Parigi con la famiglia per sfuggire alla guerra civile. Maia si rifiuta di affrontare il suo passato, ma Alex, curiosa di conoscere il passato da cui proviene, comincia a scartabellare tra i contenuti della scatola della memoria. Tra fantasia e realtà, la ragazza conoscerà l’adolescenza tumultuosa e appassionata di sua madre e i suoi segreti ben custoditi.

 

In una Montreal nevosa la monotonia e la solitudine di tre donne del giorno di Natale vengono spezzate dall’arrivo di un grosso pacco in arrivo da Beirut. Il pacco è destinato a Maia, figlia di Téta e madre dell’adolescente Alex. Nel pacco è custodita parte dell’adolescenza di Maia, dei giorni terribili della guerra civile in Libano, di un passato che ha voluto dimenticare, se lo ritrova davanti scritto su quaderni, inciso su cassette e impresso in fotografie inviate alla sua migliore amica nel corso degli anni ’80. Maia non vuole affrontare il suo passato, riaprire ferite ma Alex vuole sapere, perché della madre sa pochissimo e del suo passato in Libano ancor meno e allora, contro il volere della madre si mette a leggere, ad ascoltare, a osservare e rielaborare tutto quel che riesce.

 

Con fotografie che si animano come un videoclip anni ’80 degli A-ah nella testa di Alex sua madre adolescente prende vita. Nella prima parte del film i primi amori e le amicizia e la musica, nella seconda la paura e lo smarrimento per una guerra incomprensibile, spietata. 

 

Emoziona e tanto la storia di Maia e commuove il bisogno di Alex di conoscere sua madre di ritrovare nelle foto e nelle parole scritte parti di sé che ancora non capisce e accetta. Guarda le foto della madre alla sua età che si vergogna dei brufoli sulle cosce e si riconosce nelle sue fragilità, si inorgoglisce per la forza che le unisce e per la storia che le ha forgiate.

 

Memory Box è una festa per gli occhi e le orecchie con una colonna sonora che spazia dai Visage ai Blondie di One Way or Another – la scena in cui viene cantata a squarciagola dai protagonisti adolescenti in Beirut al buio dell’ennesimo blackout causato dai bombardamenti mi è rimasta incastrata nel cuore.

 

Un film brillante e creativo dove i registi recuperano la corrispondenza realmente avvenuta tra la regista Joana Hadjithomas e una sua cara amica tra il 1982 e il 1988, separate a causa della guerra civile, si erano ripromesse di rimanere in contatto raccontandosi tutto quel che capitava e così è stato.

 

Voto: 10

 

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