Dai giovani alle firme cult, un cinema indipendente e non solo che fa “vivere” il genere ma soprattutto il cinema italiano non mainstream

Articolo di Sarah Panatta
A Roma il cinema che fa paura. Cinema d’autore che dimostra quanto sia brulicante di vita il mondo cosiddetto indipendente italiano, quelle centinaia di produzioni che con budget di varia forma ed entità si imbarcano nell’impresa ardua e frastagliata di mostri e trappole, di fare ed esportare cinema made in Italy. E riescono con opere nuove, originali, che centrano il bersaglio, penetrando cuore e viscere di un pubblico che torna ad avere sete di cinema italiano di genere.

A Roma in occasione della attesa kermesse horror Bloody festival Roma 2021, si sono svolte mercoledì 1 dicembre le celebrazioni di un momento importante del cinema horror e di genere italiano. Presenti nuovi autori e vecchie glorie, insieme con una carrellata di sangue… titoli freschi.
Testimonial immancabile di questa nuova edizione del festival il Maestro dell’italian thrilling, Dario Argento, con la madrina d’eccezione, Manuela Arcuri, e con il critico cinematografico Francesco Lomuscio, nel ruolo di presentatore.

Tante le pellicole di rilievo artistico e di artigianalità pura, con piglio nostrano e uno sguardo eclettico alla cinematografia mondiale. Miglior giallo Yuria di Mattia Riccio. Miglior horror Italian horror stories di Daniele Malavolta, Andrea D’Emilio, Antonio Losito, Vincenzo Della Corte, Francesco Giorgi, Gianluca Bonucci, sotto la supervisione di Claudio Fragasso. Premi Roberto Pariante alla carriera a Claudio Fragasso e Angelo Iacono. Premio speciale a Doppia luce di Laszlo Barbo. Mentre il premio per il Miglior corto è stato assegnato a Massimiliano Reina.

Ad assegnare i premi la produttrice Carla Finelli, la financial manager e produttore esecutivo Sonia Giacometti, il regista e sceneggiatore Giovanni Galletta, il pittore Roberto Russo, la make-up artist Isabella Morelli, lo scenografo Arturo Andreoli e gli attori Eleonora Pariante, Giulio Neglia e Claudio Collevecchio.

Suddivisi in tre diverse sezioni che prevedono Horror, Giallo e Thriller, a concorrere erano i lungometraggi Clara di Francesco Longo, Nati morti di Alex Visani, L’uomo col cilindro di Stefano Simone, Yuria di Mattia Riccio e Italian horror stories, film a episodi diretto da Antonio Losito, Daniele Malavolta, Andrea D’Emilio, Vincenzo Della Corte Gianluca Bonucci e Francesco Giorgi sotto la supervisione di Claudio Fragasso, storica firma del cinema di genere italiano cui si devono, tra gli altri, Palermo Milano solo andata e La casa 5. Molto spazio anche per i cortometraggi, che, come i film citati, sono stati premiati con appositi sampietrini da una giuria di qualità costituita da professionisti della Settima arte, con direttrice artistica l’organizzatrice esecutiva di ZTV Production Sabina Pariante e presidente il direttore della fotografia e sceneggiatore Mark Melville.

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