Scritto e diretto da Antonio Losito, Pappo e Bucco, che dalla sua presentazione all’Italian Pavilion nell’ambito della 77ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha fatto incetta di premi (ad esempio, fra i tanti, il Premio Diari di Cineclub al Lunigiana Film Festival o il PremioCittà del Cortometraggio al Social World Film Festival), si palesa alla visione come un cortometraggio di rara delicatezza e compostezza visiva, attraversato da un intenso e concreto tocco elegiaco, riuscendo a ritrarre, fra realismo ed umanità, una toccante storia d’amore che solo una società bigotta, propensa a gridare allo scandalo per qualsiasi evento che fuoriesca dalla tanto decantata “normalità” e quanto mai lontana dall’esternare concretamente l’evangelica misericordia, andrebbe a rivestire di una “eccezionalità” clamorosa.
Non a caso, credo, il film si apre con l’arrivo di un prete, Don Saverio (Roberto D’Alessandro), in casa di due persone…
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