
The Adam Project – Stati Uniti 2020 – di Shawn Levy
Azione/Avventura/Commedia – 106′
Scritto da Sarah Panatta
Ryan “uomo delle stelle” Reynolds nel nuovo fast food film targato Netflix che spacca nei dialoghi e vola un soffio (non asmatico) oltre il buco nero del mero intrattenimento fracassone streaming
Alieni o umani cadono dallo spazio su navicelle rubate, mentre mamma esce con un collega che non le piace. Adam si ritrova in giardino, un ragazzone del futuro che non è altri se non sé stesso tra 28 anni, in piena missione di salvataggio fuori tempo massimo, diretta da coordinate errate e con crudeli magnati sabotatori dell’equilibrio cosmico alle calcagna. Un padre da rivalutare, prima che muoia, di nuovo. E una moglie e un (passato) futuro da salvare (o resettare?).
Eroe non per caso, il “free guy” del momento dell’intrattenimento streaming, Ryan Reynolds torna nella premiata ditta Levy (alla regia) – Netflix (dove è già disponibile in streaming). Sempre muscoloso, (auto)ironico, saccente, esilarante a modo suo, gommoso eppure plastico, logorroico quanto basta, saggio Peter Pan della Nuova nuova Hollywood. Quella che abita tra piattaforme impegnate nei propri game of thrones. E che impiatta senza soluzione di continuità film come hamburger, ma con una diversa attenzione alla filiera. Bilanciando ingredienti altamente eterogenei per un pubblico omni-target.
Dal pre adolescente all’amatore di video game, dal cinefilo puro al nerd onnivoro, alla famiglia “media” (se mai sia esistita). The Adam Project assembla il suo maxi panino secondo una ricetta meticolosa adatta a tutti, dove se la trama è una giustapposizione grossolana e rocambolesca di eventi tra Ritorno al Futuro e Star Wars, le citazioni cinefile impregnate di musica anni ’70 ed echi spielberghiani, cullano il fruitore nelle quasi due ore di visione.
Il cuore del film non sono i salti temporali, le teorie quantistiche, le armi dei super jet spaziali, gli scontri stile matrix remix, le battaglie di potere tra ieri e domani e la spettacolarizzazione della fantascienza settata al nostro tempo, dove tutto è stato detto e rimacinato, proprio come questo hamburger – film. Quello che pulsa, commuove, diverte piuttosto spesso e funziona e affilia allo stile Netflix con convincente desiderabilità, è l’ottimo innegabile mix di azione e dialoghi scritti orologio alla mano, cuciti addosso ad un cast in perfetta simbiosi (vedere per credere i due Adam, piccolo e grande, Scobell-Reynolds). Semplici, sarcastici, cautamente retorici e citazionistici, sono godimento liberatorio i battibecchi tra i due Adam. Mentre è catartico nonché lacrimogeno talvolta, il confronto generazionale e il faccia a faccia con comprimari solidi come Ruffalo e persino la Garner. Padri, madri, figli, piccoli grandi eroi per caso e per necessità, tra algoritmi impossibili ed emozioni fragili. Perché è sempre “più tardi di quanto crediamo”.
Uno sguardo a sé stessi, tra passato e futuro, e una dose coerente di adrenalina decerebrata speziano infine questo prodotto Netflix che segna probabilmente il passo del “nostro” tempo tra cinema e piattaforme, a cavallo di mutevoli viaggi interstellari.
Regia: Shawn Levy
Sceneggiatura: Jonathan Tropper, Thomas Scott Nowlin, Jennifer Flackett, Mark Levin
Fotografia: Tobias A. Schliessler
Montaggio: Jonathan Corn, Dean Zimmerman
Musiche: Rob Simonsen
Azione/ Fantascienza/ Commedia – USA 2022 – Durata 106’
Produzione: Skydance Media
Cast: Ryan Reynolds, Mark Ruffalo, Jennifer Garner, Walter Scobell, Catherine Keener, Zoe Saldana, Alex Mallari Jr.
Distribuzione Netflix – in streaming dall’11 marzo
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