
Scritto da Francesco Carabelli (introduzione) e Guido Caironi (escursione)
Tra le tante mete della provincia di Lecco, una molto significativa dal punto di vista escursionistico e storico, culturale e religioso è la salita all’Abbazia di San Pietro al Monte nel comune di Civate, ascesa che permette di affacciarsi su un bellissimo panorama, ovvero il sottostante lago di Annone e il vicino Monte Barro e, in lontananza, il Resegone.
Per arrivare a Civate si segue, in direzione nord, la superstrada che collega Milano a Lecco e va oltre fino in Valtellina. Per chi viene dal Varesotto si può arrivare in pedemontana a Cermenate e poi proseguire in direzione di Arosio, passando per Novedrate lungo la strada provinciale SP32. Ad Arosio è possibile immettersi nella superstrada per Lecco.
L’uscita è proprio quella contigua al paese di Civate, che è stata purtroppo oggetto, pochi anni fa, del crollo del cavalcavia di raccordo corrispondente.
Arrivati a Civate, si sale in auto verso il centro, seguendo le indicazioni per San Pietro al Monte e si può parcheggiare in diversi parcheggi, sia sotto il centro vero e proprio, sia nelle vie che portano alle diverse località del paese.
I parcheggi sono segnalati e permettono una sosta continuata, in modo da poter camminare senza preoccupazioni del disco orario.
Dal centro del paese si seguono le indicazioni verso la mulattiera che si dirige verso l’Abbazia.
Si passa a fianco di alcune case, che si possono raggiungere solo a piedi e, poco prima della partenza della mulattiera vera e propria, si incontra il Crotto del Capraio, ove potremo poi fermarci al ritorno per un buon aperitivo paesano con prodotti tipici o per una cena (qui maggiori informazioni
La mulattiera prosegue attraverso dei prati e poi inizia a salire con percorso sinuoso nel bosco. Il percorso dura circa 30/40 minuti con buon passo e si arriva all’ultima salita a tornanti, che porta proprio nei pressi dell’Abbazia di San Pietro al Monte, che può essere visitata in alcuni orari (di solito chiude ad ora di pranzo per un paio di ore). Verificate, comunque, li stessi. Su internet si può trovare il cellulare di riferimento ove chiedere informazioni.
Di solito, nei mesi estivi, l’Abbazia è aperta al pubblico sia mattina che pomeriggio, e si svolgono anche delle funzioni nel fine settimana.
L’Abbazia è un gioiello del romanico lombardo, costruita in epoca medievale dai mastri comacini ed è dotata di una bellissima cripta, anch’essa visitabile.
Al di fuori della Chiesa c’è anche un battistero e un grande prato ove i turisti si possono fermare per rifocillarsi dopo la passeggiata, con panini e cibo d’asporto preparato a casa.
Proseguendo oltre, in direzione del monte che sovrasta l’Abbazia, si può arrivare fino alla strada carrozzabile che collega il lago del Segrino alle pendici del Monte Cornizzolo e ascendere allo stesso. Il dislivello da Civate alla cima del Monte Cornizzolo è di circa 1000 metri, quindi partite un po’ allenati, anche se lungo il percorso è possibile sostare per riposarsi e rinfrescarsi al rifugio Marisa Consigliere (SEC), facendo una piccola deviazione.
La discesa si può svolgere per lo stesso sentiero dell’andata. Tornati all’Abbazia, si può anche deviare, svoltando a destra (con spalle al monte) e scendere in mezzo a prati e boschi, dove si possono trovare i resti di vecchi casotti, nei quali si riparavano i partigiani durante la Seconda Guerra Mondiale.
Si ritorna poi, alla fine, sulla mulattiera e ci si dirige verso il centro del paese, ove riprendere l’auto.
Il paese di Civate è raggiungibile anche in treno, scendendo alla stazione omonima sulla ferrovia Milano/Lecco, in direzione appunto di Lecco.
La stazione è posta su un tronco comune a questa linea Ferroviaria (S7) e alla Como/Lecco, quindi volendo, da Varese si può passare da Mendrisio, per raggiungere Como con il TILO e, poi, cambiare nella stazione FS della città lariana, prendendo il treno per Lecco, come alternativa al tragitto più classico, passante per Milano.
Lascio ora la parola al mio collega Guido Caironi, che ci parlerà di un’escursione nei pressi del Monte Cornizzolo.
Il corno Birone
La salita a questa particolare montagna, decisamente rocciosa e quindi affatto di semplice scalata, permette una visione prospettica originale sulla Val dell’Oro, quel solco ove sorge il Complesso Monumentale di San Pietro al Monte e dove, al suo vertice, insiste la vetta del Monte Cornizzolo.
Il punto di partenza è situato a Valmadrera, in località San Martino. Munendosi di una carta stradale non è difficile raggiungere il punto base che permette di salire alla omonima chiesetta. Conviene in realtà lasciare l’auto più in basso nel paese, per favorirne poi il recupero al rientro dall’escursione.
Raggiunta San Martino si risale con sostenuta pendenza la stretta vallata, raggiungendo in breve il masso erratico noto come Sass Negher. Sempre in ripida salita ci si sposta poi verso sinistra (faccia a monte), inerpicandosi quindi sul versante destro idrografico del solco vallivo. Si supera un Poggio, utile per una rapida sosta, e si continua l’ascesa tra rocce e massi, sempre comunque guidati da un netto sentiero. Superato l’avancorpo della montagna si “scalano” alcune roccette e si perviene in vetta, a 1116 m s.l.m.
Si prosegue ora verso ovest, guadagnando la vetta del Monte Rai, un poco più elevato, si piega a nord-nord ovest e si scende verso destra in Val del Gatton, in direzione del nucleo abitativo rurale di San Tomaso. Da qui, seguendo l’ampia e marcata carrareccia, si rientra in paese, cercando quindi, tra le strette vie di Valmadrera, di recuperare la propria autovettura.
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