Scopriamo gli Arcade Fire

fonte immagine: lafeltrinelli.it

Scritto da Francesco Carabelli

C’è stato un tempo in cui aspettavo il fine settimana per andare al grande magazzino di elettronica nella città vicino per poter acquistare quel disco o due che mi avrebbero accompagnato nel mio spostamento da casa al lavoro e viceversa, nelle code ai semafori, che ancora costellavano il percorso, prima dell’avvento delle rotonde.
Certe volte si andava sul sicuro, perché si conosceva la musica che si andava a comprare, altre volte si faceva qualche bella scoperta, affidandosi all’istinto, quando ancora i cellulari, non connessi ad internet, non permettevano di documentarsi al momento dell’acquisto sul gruppo o sul cantante di cui si aveva tra le mani il cd. Oggi il problema non c’è più perché si è giocoforza costretti ad acquistare musica in formato fisico da casa sui siti di commercio elettronico, dato che la gran parte dei grandi magazzini specializzati si limita a regalarti l’abbonamento per scaricare la musica in formato digitale o per ascoltarla in streaming. Per noi collezionisti sono venuti tempi duri, dove non si ha neanche la possibilità di avere la scusa di cercare un disco, per uscire di casa e farsi un giro, passando un po’ di tempo tra la gente, non dico in un negozio specializzato, ma almeno in un grande magazzino.
Tra le scoperte di quegli anni, in cui era possibile fruire di una scelta abbastanza ampia di musica fisica in negozio, posso citare come assolutamente sconvolgente e sicuramente significativo l’ascolto della musica degli Arcade Fire. Ne parlo oggi perché da qualche giorno è uscito il nuovo disco WE che, ad un primo ascolto, risulta nella linea degli album precedenti, ma forse un po’ meno ricercato dal punto di vista sonoro e della sperimentazione e più influenzato dalla musica elettronica.
Scoprii questo gruppo canadese, ma con musicisti, in parte, di origine statunitense, grazie all’ascolto dell’album Reflektor, un doppio disco che mi colpì per le svariate sfaccettature della loro musica, essendo la maggior parte dei componenti della band dei polistrumentisti e questo si percepisce dalla elaborata colorazione sonora dei loro dischi, che attinge al meglio della musica rock, alternative e indie contemporanea, arricchendola di sonorità ricercate, che fanno l’occhiolino alla world music e ad altri generi americani.
Altri gruppi canadesi come gli Strumbellas hanno tentato di avvicinarsi a queste sonorità, ma senza raggiungere la ricchezza di stilemi che caratterizza le canzoni degli Arcade Fire.
Un ambiente, quello di Montreal, che pullula di artisti eclettici. Penso ad esempio all’enfant prodige del cinema canadese Xavier Dolan che nel corso di un decennio ha segnato il cinema canadese, in particolare di lingua francese.
Vi consiglio quindi di ascoltare con attenzione la nuova fatica degli Arcade Fire e di scoprire a poco a poco la loro discografia, che non è immensa, ma può essere godibile sottofondo alla nostra attività quotidiana, dando un po’ di verve alla routine della nostra esistenza !

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