
Scritto da Sarah Panatta
Poco prima di spegnersi nel settembre 2021, il celebre regista di Notting Hill firma l’addio al cinema con un personale “God save the Queen”
Con quel sorriso un po’ così. Parti di una regina per un ritratto in parte/i, come cita il sottotitolo.
Elizabeth. A portrait in part(s), più che mai significativo e divertente. Frammento di frammenti dentro lo schermo ma anche dietro le quinte della vita (ufficiale) della sovrana più longeva d’Inghilterra.
Evento speciale dal 16 al 18 maggio, per il giubileo dei 70 anni di trono della Regina Elisabetta, il prematuramente scomparso regista Roger Michell, dona la sua celebrazione-flusso di coscienza, memoria fuori dai generi e insieme biglietto d’auguri irriverente e giocoso, alla sua Queen.
Monnalisa in carne ed ossa, enigmatica e magnetica, indecifrabile e non convenzionale, sovrana sfaccettata e monolitica eppure al passo con i tempi. Con quei colori pastello un po’ così, tuttavia sempre abbinati allo “sfondo”. Donna da corona e leader da record, sempre in bilico eppure sempre sul filo.
Elizabeth, donna e regina, mito e icona, simbolo e sintomo di un potere che fu e che resta, tra luci abbaglianti e ombre inquiete, fasti e polveri, vita e morte.
Dopo aver incantato il mondo del cinema con la commedia cult sulla soglia dei 2000, Notting Hill e dopo aver recentemente narrato, con una sottile vena autocitazionista, nella commedia Il ritratto del Duca, la storia di un anacronistico quanto combattivo Robin Hood dei nostri giorni, che nel suo pacato Nottinghamshire si trova suo malgrado a ricattare il governo inglese, Roger Michell non abbandona il suo gusto romanticamente divergente per le grandi storie di avventurosa umanità. Piccoli grandi uomini e donne alle prese con un quotidiano che cela lo straordinario e viceversa.
Michell recupera materiali d’archivio dagli anni ’30 al 2020, trovando molte chicche inedite, sapientemente concatenati in capitoli tematici. Dal pre incoronazione alle preparazioni delle cerimonie e degli eventi di gala, dal thè con i potenti della Terra ai momenti meno istituzionali con i figli ancora piccoli, dalle corse dei cavalli (dove Elizabeth si sfrena in un tifo da stadio) ai matrimoni in famiglia, dalle tragedie alle cadute, dagli inciampi ai sorrisi. Michell e la sua video editor Crickmay tessono senza soluzione di continuità un patchwork affettuoso, eclettico e non ridondante. Opera senza dubbio celebrativa ma anche sottile e spesso ribelle e non retorica su una donna altrettanto mutevole e inafferrabile nella sua composta disciplina. Fatta di diplomazie e di etichette ma anche di molteplici ostacoli. Donna nel nuovo millennio, donna di potere e vessillo di una tradizione decadente eppure ancora oggi resiliente e pervasiva. Donna che ha saputo cavalcare i nuovi media e rendersene distaccatamente complice, senza perdere terreno con i suoi sudditi nonostante le molte avversità e controversie.
Tour biografico e saggio cinematografico che guarda Elizabeth sotto i suoi cappellini e al di là del pur celato vero sorriso. Non possiamo vedere la Regina “dentro” la sua vera vita, quella privata, ammesso che esista una cesura tra vita privata e pubblica per lei.
Vediamo ciò che per la nostra cultura rappresenta ma senza la patina della comunicazione mercificata.
Un flusso narrativo ben orchestrato da un maestro elegante ed empatico, che semplicemente cerca umanità nel volto e nei gesti della Regina. Elizabeth, in parte e in parti.
Regia: Roger Michell
Sceneggiatura: Roger Michell
Montaggio: Joanna Crickmay
Musiche originali: George Fenton
Documentario – GB 2022 – Durata
Prodotto da: Kevin Loader
Produzione: Ingenious Media e Embankment Films
Evento Speciale al cinema 16-17-18 maggio 2022
Distribuzione Lucky Red per l’Italia
Voto: 7
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