Articolo di Francesco Carabelli
Anche alle nostre quote ci sono belle passeggiate, gradevoli, perché ci permettono di godere del verde dei nostri luoghi e di sgranchire contemporaneamente le gambe, senza fare km in auto, quindi non inquinando per spostamenti lontani.
Una di queste passeggiate è a portata di mano per chi abita nel gallaratese. Si parte da Jerago, zona parco Onetto, dove si può lasciare il proprio mezzo di trasporto davanti alla recentemente costruita palestra in acqua Cele Dacco’, presso piazzale del mercato (piazza Michaud) e iniziare un percorso ad anello che ci porterà fino al laghetto di Menzago, frazione di Sumirago.
La strada più sicura, partendo da piazza Michaud è percorrere via Cavour in direzione nord, verso Albizzate e poi svoltare in via Padulazze, proseguendo su questa fino a giungere a corso Europa, ovvero la circonvallazione che collega Besnate ad Albizzate e che passa all’esterno del centro abitato di Jerago.
Giunti qui si attraversa in zona un po’ trafficata lo stesso corso e ci si trova dall’altra parte in una zona boschiva, caratterizzata da castagni. Nel periodo propizio (ottobre-inizio novembre) si possono qui raccogliere castagne, portando a casa una discreta quantità delle stesse.
La via che parte da qui ci porta, attraverso questi boschi alla strada che collega, passando per la zona del Mirasole, Albizzate a Sumirago.
E’ un breve percorso di una ventina di minuti a passo normale, caratterizzato da bosco ceduo. A latere, visibile in alcuni punti, dei campi, attualmente poco coltivati, ma che ci forniscono un paesaggio comunque affascinante con le sue brume e le sue gelate mattutine in inverno.
Giunti sul collegamento Albizzate-Sumirago ci troviamo a percorrerlo per un breve tratto sull’asfalto, in direzione Albizzate, svoltando a destra, fino a raggiungere la strada sterrata a un centinaio di metri sulla nostra sinistra, che porta alla cascina Bartolina. E’ questa una cascina storica di Albizzate, che negli ultimi tempi ha ritrovato i fasti di un tempo, grazie a dei bravi proprietari che si sono dati all’apicoltura (vedi pagine su Instagram) e alla coltivazione della vite. Qui potete trovare maggiori info: https://www.vitinsubria.it/vli/
Potete salutare i simpatici asinelli che vivono all’esterno della cascina, passando da parte della stessa e costeggiandola, seguendo la strada sterrata in direzione della cascina Cattabrega.
Si arriva ad un bivio che vi permette di scegliere il vostro percorso. Da una parte potete proseguire per la Cascina sopraddetta, dall’altra andare direttamente al laghetto di Menzago passando per i boschi.
Scegliete la vostra strada e vi troverete per diversi percorsi al bacino lacustre che nasce da risorgive naturali e che affascina in ogni stagione con i suoi colori e le sue piante ed arbusti. Stagionalmente le ninfee coprono la superficie lacuale con le loro fioriture, mentre in inverno una coltre di ghiaccio, che può variare a seconda del freddo, ricopre la superficie del laghetto, ma non è mai tale da poter essere calpestata senza rischi, soprattutto negli ultimi anni a causa delle alte temperature anche nella stagione fredda.
Si può fare un giro attorno al lago, guardandolo da diverse prospettive che ci permettono di apprezzare la diversa vita che da esso nasce.
Terminato il nostro giro turistico, possiamo proseguire in direzione est verso Albizzate seguendo la strada che parte poco dopo l’apertura sul lato orientale del lago e godere degli alti fusti cedui che caratterizzano questo bosco, dove però difficilmente troviamo castagni. Si trova frammezzato qualche abete.
Proseguiamo verso est fino ad incontrare, dopo una decina di minuti, la strada che sulla destra ci riporta verso i prati dove sono site le arnie della apicoltura della cascina Bartolina. Arrivati a questi dolci prati da cui possiamo godere nelle giornate terse di un panorama che ci permette di vedere in lontananza le montagne lecchesi come le Grigne e il Resegone, seguiamo il percorso che passa per i prati stessi in discesa, verso la strada principale che dai boschi di Albizzate ritorna alla Cascina Mirasole e alla strada asfaltata che collega Albizzate a Sumirago.
E’ questo percorso caratterizzato da una strada carrabile sterrata che nei giorni di pioggia si impantana e che quindi consigliamo di percorrere con le giuste calzature per evitare problemi.
Possiamo qui godere di un bel panorama che ci fa ammirare da lontano la Cascina Mirasole, con i suoi pascoli e le stalle che negli ultimi anni sono tornati ad essere produttivi grazie a nuovi allevamenti di bestiame.
La bellezza di questi posti non è passata inosservata, tanto che di recente una fiction sulla casa di moda Missoni (Made in Italy, regia di Luca Luciani e Ago Panini), andata in onda sulle reti Mediaset, ha immortalato gli stessi usandoli come location esterna per alcune scene girate in queste zone vicino agli stabilimenti dei Missoni, che si trovano a Sumirago, a pochi km dunque.
Ci troviamo quindi ad attraversare la strada asfaltata e ad iniziare l’ultimo tratto di questo percorso ad anello, che ha come centro il laghetto di Menzago.
Una lunga strada a sassolini collega la diramazione Albizzate-Sumirago a Corso Europa a Jerago, attraversando una delle zone più agricole di Jerago, con le sue cascine e i suoi campi coltivati e i suoi prati e pascoli.
In una ventina di minuti ci ritroviamo su Corso Europa a Jerago che dobbiamo attraversare verso via Ugo Foscolo. Svolteremo quindi a sinistra verso via Marco Polo, per proseguire su strada asfaltata, costeggiando una zona caratterizzata da felci, fino a giungere all’inizio di via Colombo.
Il consiglio è quello di percorrere tutta via Colombo fino a giungere in piazza San Giorgio e poi alla vicina piazza Mazzini per gustarsi una buona cioccolata o un buon gelato fuori stagione presso il Bar Italia, locale storico di Jerago che negli ultimi anni è diventato anche gelateria grazie ai gestori Alessia e Enzo che ne hanno fatto un fiore all’occhiello del paese.
Per chi invece arrivasse ad ora di pranzo in paese, ampia la scelta di locande come il Piccolo Bistrot o l’Osteria dalla Nana Vecia, che ha da poco aperto, o in alternativa a pochi centinaia di metri il famoso ristorante-pizzeria The Green Door.
Non dimentichiamo il Bar Sport per un aperitivo o un panino.
Rifocillati dopo una camminata di un’ora e mezza, ritorniamo lungo via Cavour, a piazza Michaud e riprendiamo il ns mezzo di trasporto, riproponendoci di tornare, magari in autunno in questi luoghi per raccogliere un bel sacchetto di castagne e magari qualche fungo commestibile!