
Scritto da Francesco Carabelli
Guardo con nostalgia al passato, alle tante persone che ho conosciuto e che per motivi vari, nonostante i moderni mezzi tecnologici, non ho più sentito ed incontrato.
A volte ti vengono in mente per brevi momenti. Ripensi alle esperienze vissute assieme, ai tanti dialoghi ai tanti progetti che si erano fatti, anche solo ai momenti di convivialità o alle lunghe giornate nelle aule scolastiche o universitarie, o ai dialoghi più intimi, ai confronti faccia a faccia e certe volte ai litigi, ai dissapori, alle divergenze che in alcuni casi non sono stati sanati e altre volte invece hanno portato ad una maturazione o a un diverso atteggiamento.
Non si può vivere di passato, ma capita sovente di avere come un flash, un’intuizione che richiama alla memoria un evento, un volto, una persona che da molto tempo non pensavamo e di cui avevamo perso le tracce.
Torna alla memoria l’ultimo discorso fatto con quella persona, l’ultimo luogo in cui ci si era incontrati, a volte l‘intercalare tipico di quella persona nel parlare, le passioni che aveva, gli amici comuni, la strada che si faceva assieme verso casa, quel bar dove si comprava un panino per il pranzo o si beveva assieme un caffè o si fumava una sigaretta.
A volte ci si rincontra dopo anni, ci si racconta le esperienze avute, ci si vede in qualche modo diversi, ognuno col proprio percorso, le proprie scelte, le proprie fatiche, ma ci si riconosce dallo sguardo, dalle comuni passioni ed esperienze vissute.
A volte ci si trova cambiati, forse più maturi, più temprati dalla vita, più esperti e meno disillusi, più disponibili a confrontarsi e a riprendere un dialogo interrotto da anni per i casi e le fortune della vita.
È bello però sapere che queste persone si ricordano di noi e hanno conservato memoria quanto noi di quelle esperienze comuni; a volte ci ricordano un episodio, un aspetto che avevamo dimenticato, ci parlano di qualcuno che non ricordavamo o che semplicemente avevamo dimenticato da tempo, ci aprono il loro cuore e noi cerchiamo di fare lo stesso, di riallacciare un rapporto, un’amicizia per costruire un nuovo futuro.
A volte invece non ci si incontra più. Certe persone non le incrociamo più, nonostante e forse proprio perché è passato troppo tempo. Perché non abbiamo avuto l’umiltà di ricucire un rapporto dopo un litigio, perché semplicemente abbiamo preso strade diverse che ci hanno allontanato e non sappiamo più come ritrovarci, come ricostruire un rapporto se non nella nostra immaginazione.
Abbiamo ben chiaro che il nostro comportamento ha causato sofferenza, a volte solitudine, ma non sappiamo cosa fare, cosa scrivere e dove scrivere. Queste persone spariscono dalla nostra vita e lasciano un segno profondo in noi perché non siamo stati in grado di capirli, di apprezzarli, di riprendere un dialogo con loro. Forse semplicemente con il nostro atteggiamento li abbiamo stufati e hanno bisogno di allontanarsi da noi perché non riescono a capirci e non gradiscono certe nostre uscite o certe nostre considerazioni.
Forse bisogna aspettare, fare silenzio, analizzare meglio se stessi, prendersi una pausa e sperare.
Forse in questo caso bisogna anche credere, credere che c’è un Dio che ci vuole bene anche nonostante i nostri errori e che ci darà la possibilità di conoscere altre persone che ci aiuteranno meglio a capire, a discernere e forse un giorno a ricucire un rapporto.
Rimane comunque la riconoscenza per quanto è stato, per quel tempo che ci hanno donato e la speranza che comunque vivano una vita serena e abbiano trovato il loro posto nel mondo.
Magari un domani cambierà qualcosa o le nostre strade torneranno per qualche motivo a incrociarsi.
Intanto viviamo l’oggi e le nuove opportunità che la nostra storia ha in serbo per noi…
Rispondi