
Oggi, mercoledì 27 luglio, ricorrono cento anni dalla nascita di Adolfo Celi (Messina, 1922-Siena, 1986), indimenticabile attore, cinematografico, teatrale e televisivo, dalla proverbiale poliedricità, a suo agio tanto nei ruoli da villain quanto in altri votati precipuamente alla commedia, offrendo in entrambi i casi disinvoltura e signorilità nel porsi in scena, doti esaltate da un aspetto fisico imponente e dal volto caratterizzato dal naso aquilino e dallo sguardo penetrante, ai quali si accostava a volte un sorriso beffardo, a sottolineare quest’ultimo un certo cinismo o un’aria da consumato viveur, ben celata dal velo della irreprensibilità borghese d’ordinanza. Nel primo ambito possiamo ricordare, ad esempio, il perfido industriale brasiliano Mario De Castro in L’homme de Rio (Philippe de Broca, 1964), lo spietato numero 2 della Spectre Emilio Largo in Agente 007- Thunderball (Terence Young, 1965), sfidato a tutto campo dall’ineffabile Bond, James Bond (Sean Connery)…
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