
In occasione dell’uscita del suo ultimo film, Crimes of the Future, in concorso al 75mo Festival di Cannes, dal 25 agosto al 16 settembre Cineteca Milano Arlecchino proporrà un’ampia retrospettiva (17 titoli) dedicata a David Cronenberg, comprensiva appunto anche della sua ultima realizzazione. Dalla metà degli anni Settanta in poi il cineasta canadese ha saputo inventare un universo visionario e personalissimo, tendendo fino al limite estremo la riflessione sul corpo e sulle mutazioni, senza mai perdere di vista le ossessioni e le complessità della mente, divenendo infine autore di un cinema virale, contagioso nel suo spingersi e attrarci nelle pieghe più nascoste del desiderio. Cronenberg infatti non ha smesso di perlustrare le “zone morte” del visibile, accendendo su di esse riflettori abbaglianti, riportandole alla luce e rendendole quasi tangibili. Superficie, concretezza, evidenza, mistero, profondità, densità, queste le cifre, solo in apparenza contraddittorie, della sua estetica.

Quest’ultima, fra l’altro, gli ha…
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