Il signore delle formiche

fonte immagine: mymovies.it

Il signore delle formiche – Italia 2022 – di Gianni Amelio

Drammatico – 134´

Scritto da Messua Mazzetto

Finalmente, dopo aver riguardato moltissime volte il trailer, vi è stata la prima del nuovo film di Gianni Amelio “Il signore delle formiche”, nonché quarto film italiano in concorso in quest’edizione del festival del cinema di Venezia.

Un film che vuole raccontare il caso di Aldo Braibanti, il quale viene accusato di un reato che è un retaggio del periodo fascista nell’Italia degli anni ’60; si tratta del reato di plagio.

Oggi siamo abituati a sentire questa parola in ambito musicale, lo stesso regista ha nominato un caso di plagio come quello di Albano contro Michael Jackson; giusto per citare un esempio.

In questo caso il cosiddetto reato di plagio diventa invece uno scudo, dove il potere si nasconde per condannare un’altra tematica quella dell’omosessualità.

Nella pellicola troviamo diversi ritratti, certo il protagonista del film resta il signore delle formiche ovvero Aldo Braibanti (che viene interpretato in modo magistrale da Luigi Lo Cascio), però attorno alla sua vicenda ruotano tanti altri personaggi; alcuni anche di finzione come il giornalista (interpretato da Elio Germano) oppure il fidanzato nonché avvocato calabrese della sua cugina che manifesta un’antipatia chiara verso gli omosessuali.

Elio Germano interpreta questo giornalista comunista, il quale dopo aver capito di cosa si tratta il caso Braibanti si schiera, ed è uno dei pochi, con Aldo perché comprende quanto ingiusto sia il processo; un processo dove la sentenza è stata decisa già prima di farlo iniziare. Inizialmente distaccato il giornalista si fa coinvolgere sempre di più dalla vicenda perché si sente di aiutare Braibanti, troverà invece censure nei suoi articoli e richiami dai suoi superiori sebbene appartenenti alla sinistra della quale faceva parte anche il filosofo.

I ritratti femminili che Gianni Amelio traccia sono molto interessanti, andiamo dalla madre di Braibanti che nonostante l’età avanzata si dimostra aperta di vedute verso il figlio mentre è di parere contrario la madre di Ettore (il ragazzo con cui Braibanti stabilisce una relazione). La madre di Ettore non tollera che il proprio figlio minore abbia una relazione con un altro uomo, attaccata ai propri principi (retaggio di un periodo storico) preferisce distruggere il proprio figlio invece di accettarlo com’è. Di altro avviso sono la cugina del giornalista e un’allieva di Braibanti che invece comprendono sia l’uomo che il ragazzo e cercano di aiutarli e di sostenerli.

Interessantissimi sono i richiami visivi, si parte da una piramide, quella di Roma “una piramide è facile da disegnare” racconta Braibanti ad Ettore il quale cova il desiderio di diventare pittore , per poi chiudersi con una piramide scenografica; quella dell’Aida.

Di altrettanta importanza sono le poesie che i due si scambiano, citazioni letterarie, che testimoniano un amore per l’altro a livello fisico ma soprattutto culturale.

Il personaggio di Ettore infatti è affascinato dall’uomo soprattutto per la sua cultura e il suo modo di essere per lui interessante, per essere per lui sia maestro che amato.

Si tratta di un film che parla alla mente e al cuore, perché l’amore se si tratta di amore possibile va tutelato e non condannato;

ma come disse Franco Battiato in una sua canzone

“l’evoluzione sociale non serve al popolo se non è preceduta da un’evoluzione di pensiero”.

Voto: 10

la nostra inviata Messua Mazzetto con il regista Gianni Amelio

la nostra inviata Messua Mazzetto con l´attore protagonista Luigi Lo Cascio

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