Ready Player One

fonte immagine: mymovies.it

Ready Player One – Stati Uniti 2018 – di Steven Spielberg

Azione/Avventura/Fantascienza – 140′

Scritto da Emanuele Marazzi

Un film con espliciti rimandi al mondo videoludico, che ne crea la base per una trama sviluppata in un futuro sempre più prossimo. E poi c’è Steven Spielberg.

Adattamento cinematografico del libro “Player One” di Ernest Cline, che ha curato la sceneggiatura della pellicola, è un film nostalgico che parla di tutto il mondo multimediale, ambientato in un futuro di desolazione e inquinamento che solo nel passato troverà la salvezza, ma andiamo per gradi.

Nel 2045 il mondo la terra è ai limiti del vivibile, molte città sono diventate baraccopoli, tanto da spingere i suoi abitanti a rifugiarsi su OASIS, una simulazione virtuale in cui ognuno può essere chi vuole e dimenticarsi di ciò che è il mondo reale. Tale mondo viene però presto sconvolto da una notizia: James Halliday, suo co-fondatore e creatore, è scomparso. Tramite il suo avatar (una sorta di alter ego virtuale) vengono invitati tutti i giocatori del mondo ad una sfida: trovare un “easter egg” (letteralmente “uovo di pasqua”, un segreto nascosto all’interno del gioco), per arrivarvi servono però tre chiavi che i giocatori dovranno ottenere cimentandosi in delle sfide tutti contro tutti, al vincitore va il controllo di OASIS.

Inutile dire che la notizia attira giocatori da tutto il mondo, ma anche una multinazionale, la Innovative Online Industries, il cui capo vuole conquistare OASIS per privatizzarla, andando contro il volere dello stesso creatore. 

Wade Watts, giovane orfano che vive in una baraccopoli con gli zii accorre alla notizia, essendo uno dei più grandi fan di Halliday. Durante le gare conoscerà altri giocatori che lo aiuteranno a salvare le sorti di OASIS e del mondo reale.

Tantissimi i rimandi al mondo videoludico in primis, per l’ambientazione (che è una sorta di avanzato Metaverso), per le sfide che i giocatori affrontano, per la presenza di glitch e bug propri del linguaggio informatico. Ma i riferimenti non si fermano ai videogiochi, pur essendo per ovvi motivi una parte fondamentale. La simulazione stessa ne è un esempio (prende ovviamente il nome dalla nota band), e una delle sfide si svolge in una riproduzione dell’Overlook Hotel di Shining, pur con qualche leggerissima modifica. Oppure il chiaro rimando a Ritorno al futuro, il cubo di Zemeckis (regista del film) che ha il potere di riportare il tempo indietro di 60 secondi.

Un prodotto multimediale che parla agli amanti del multimediale, risvegliando un senso di nostalgia nel vedere console, videogiochi e personaggi iconici del passato. Spielberg in un’enorme operazione nostalgia richiama alla visione chiunque abbia fatto parte di quel mondo e possa dunque rivedere sé stesso bambino davanti all’Atari (una delle prime console di successo) a giocare. Dall’inizio alla fine si è immersi in un enorme videogioco, fatto di enigmi (i videoclip di Halliday), combattimenti, mistero che alla fine unisce e diverte tutti. Non può ovviamente mancare il boss finale, il picco dei riferimenti, in cui ogni giocatore prende possesso di un personaggio del mondo pop (Gundam e Godzilla, ad esempio) per battere tutti insieme l’ultimo ostacolo. Anche nella regia non mancano degli spunti presi direttamente dai videogiochi, come la sequenza di fuga in mezzo alle baraccopoli di Wade, che diventa un gioco platform 2d (il classico Super Mario per intenderci).

Un film per gli amanti della cultura pop che ha di tutto un po’, che non si limita ad esporre, ma fa dei mondi di cui parla pietra fondante del suo sviluppo narrativo.

Voto: 8

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