
Scritto da Francesco Carabelli
Era bella, era giovane, era intelligente, era tutto ciò che desideravo. Quanto tempo ho speso perché si accorgesse di me. La mia vita ruotava intorno a lei.
Oggi tutto questo non vale più…
Attese deluse, incapacità di adeguarsi al reale, alla situazione contingente, al comune sentire e pensare.
Quanta sofferenza, quanto dolore nel sentirsi incapace di amare pur avendo un fuoco che brucia all’interno, pur avendo una vita davanti.
Non ti considerano, ti vedono fuori dai loro chiusi schemi mentali, non accettano il tuo modo di essere perché fuori dai canoni imposti dalla società dei consumi, ove la superficie vale più di quello che sta nell’animo di una persona, più dei suoi sentimenti, del suo essere persona. Scelgono l’uomo forte fisicamente, l’uomo che le fa sentire sicure anche se poi fanno fatica ad intavolare un dialogo e passano la metà del tempo al telefonino invece di parlare con il loro partner.
Cercano il bello a vedersi, colui che le faccia sentire importanti che le porti in un posto alla moda di cui potranno parlare con le loro amiche.
E così te ne fai una ragione, sopporti, guardi oltre, speri oltre l’evidenza, sublimi i tuoi desideri, ti dai al volontariato, di dai alla lettura folle per trovare il perché di tutto ciò ma ti accorgi che alla base c’è solo l’irrazionale, il quieto vivere, il nascondersi e il tirare dritto davanti alle difficoltà.
Non puoi farci nulla. Ti trovi impotente, inadeguato, fatichi nello stare solo, ma capisci che non andrai mai oltre, che per loro sarai sempre solo un amico e, talvolta, neanche quello.
Alla fine te ne devi fare una ragione e vivere comunque la tua vita e cercare oltre il volto di una donna. Vivere nonostante la bruciante seccatura dell’essere rifiutato per quello che sei solo perché non hai coraggio, solo perché in passato eri considerato un timido, solo perché hai aspettative troppo elevate e tutti ti dicono di abbassarle e tornare con i piedi per terra.
Ma poi ti accorgi che pur avendo sposato la perfezione anche loro sono scontente perché si accorgono di avere a che fare con degli uomini che hanno comunque i loro limiti e, pur amandoli, e vivendo con loro certe volte vorrebbero tornare sole e single.
Inizi allora a riconsiderare la tua condizione. È vero: non hai legami, ma proprio per questo non sei oggetto delle attese deluse della tua controparte femminile e delle sue conseguenti lamentele e quindi, nel bene e nel male, fai la tua vita a testa alta, e non devi rendere conto a lei del tuo comportamento.
Vivi libero anche se talvolta questa libertà ti pesa e ti sconforta.
Hai comunque raggiunto un certo equilibrio e non ti aspetti certo più grosse novità. Sei comunque contento che i tuoi amici riescano a salvaguardare la loro vita di coppia, ma ormai vedi con preoccupazione i limiti che una tal vita ti porrebbe.
Preferisci idealizzare, ma non ti rendi conto che la delusione sarebbe ancor più grande dopo tutti questi anni di rifiuti e di vita solitaria.
Lo so che mi odi per quello che ho scritto e che hai letto, ma aiuta a guardare oltre la vita facile, oltre le apparenze e a farsi delle domande sul senso della vita che non sta certo nel farsi un aperitivo in riva al mare o nel farsi abbracciare da un playboy piacente.
Al di là delle apparenze c’è un mondo di gente normale e con le sue difficoltà che cerca comprensione e una realizzazione che molto spesso non può avere per la nostra incapacità ad entrare in sintonia con la diversità e con l’atipicità. È un errore che commettiamo tutti nel grande o nel piccolo e non ci rendiamo conto di quanta sofferenza e quanto malessere comporti…
Eh sì, hai proprio ragione. Condivido la tua amarezza; chi non entra in schemi « normali », più che altro indotti da una cultura e società basate su falsi canoni estetici e valori di omogeneità rassicurante, diventa il diverso, lo “sconosciuto” che non si ha il tempo e la voglia di decifrare. Peccato, così si perderà il bello dell’umanità intera.