Belle & Sébastien – Next Generation

fonte immagine: ucicinemas.it

Belle et Sébastien: Nouvelle génération – Francia 2022 – di Pierre Coré

Avventura – Per Famiglie – 96′

Scritto da Gabriella Massimi

Diversamente da quanto succede di solito, la favola di Belle e Sebastien nacque come serie TV per poi essere trasformata negli anni in più pellicole cinematografiche, ben 4.

Tutto iniziò nel 1965 quando l’attrice e sceneggiatrice francese Cécile Aubry, scrisse i 13 episodi di quella che fu una delle serie tv per bambini più famose di tutta la Francia, Belle et Sébastien.

La serie andò in televisione quasi subito e fu seguita a ruota da una seconda stagione nel 1968 e una terza stagione nel 1970. Attore protagonista per tutte e tre le stagioni fu il figlio di Cécile, Mehdi el Glaoui.

La serie tv di Cécile diede il via alle danze e da allora in molti si cimentarono per adattare su pellicola la storia della forte amicizia tra il bimbo francese e il cane dei Pirenei.

I primi furono i giapponesi, con un cartone animato, che titolarono, in giapponese, “Jolie il cane fedele”. Cambia il titolo ma la favola è sempre la stessa dell’originale francese. 

Siamo in Francia a metà del XX secolo in un piccolo paesino posto sulle pendici dei monti Pirenei, a ridosso del confine con la Spagna. Il piccolo Sébastien, 7 anni, vive col nonno adottivo e la nipote di lui. Un giorno incontra in giro per le montagne un enorme cane da montagna dei Pirenei accusato ingiustamente di terribili misfatti dagli abitanti del villaggio, che cercano di catturarlo. Scatta subito un forte legame tra i due tanto che il bambino, scoperto che il cane era una femmina, la chiama Belle. Intenzionato a tutti i costi a salvare Belle dagli abitanti del villaggio Sébastien abbandona nonno e nipote e parte per la Spagna vivendo così tantissime avventure insieme alla sua grande amica a quattro zampe.

Una trama carina e di sicuro perfetta per una serie tv o un anime giapponese, meno per un film che a una fine a un certo punto deve arrivare.

E fu infatti con i primi film che la storia originale di Cécile iniziò subire delle trasformazioni.

Il primo fu Belle et Sébastien del 2013 diretto da Nicolas Vanier. Leggendo la trama notiamo fin da subito delle evoluzioni dei personaggi e uno svolgimento nettamente diverso, partendo dal personaggio del nonno adottivo che da bravo anziano diventa un burbero pastore, che parteciperà addirittura alla battuta di caccia per uccidere Belle, nonostante sia a conoscenza dell’amicizia tra il cane e il ragazzo. 

A fare da condimento al tutto, troviamo anche cenni storici sulla fuga degli ebrei dalla Francia verso la Svizzera, evento a cui parteciperà attivamente anche lo stesso Sébastien, con l’aiuto di Belle.

Film, quello di Vanier, che lascia aperte le porte per un sequel che ovviamente non tardò ad arrivare. Due anni dopo, nel 2015, ecco che esce al cinema Belle et Sébastien – L’avventura continua, seguito tre anni dopo, nel 2018 dal terzo film della saga Belle et Sébastien – Amici per sempre. 

Sempre più grande il ragazzino, sempre più vecchio il cane, ma sempre forte la loro amicizia.

Arriviamo però al 2022 e all’ultimo film uscito sul tema che si distacca dalla trilogia, per ricominciare tutto dall’inizio, e in una veste ancora più nuova, quella contemporanea.

Belle & Sébastien – Next generation, ci porta sempre in Francia sui Pirenei dove una nonna burbera e una zia amorevole, ma un po’ troppo distratta si prendono cura per qualche giorno del piccolo Seb mentre la madre è in viaggio per lavoro. 

La figura del “cane-bestia” che si mangia le pecore sparisce per lasciare spazio a una Belle di proprietà di un ragazzo, il villain del film, che picchia e maltratta il cane. Dopo aver assistito a una di queste manifestazioni di violenza, Seb decide di liberare Belle e difenderla a tutti i costi.

Anche i cenni storici su Ebrei e Nazisti devono inevitabilmente farsi da parte, per fare spazio a temi più contemporanei come la cura dell’ambiente, il rispetto degli animali, l’amore per la montagna e i suoi meravigliosi paesaggi.

Insomma, una pellicola semplice, nulla di straordinario, ma che spero motivi qualche bambino a staccare gli occhi dal telefono ogni tanto per guardarsi intorno, vedere cose e provare sensazioni che un semplice telefono non ti possono dare.

Voto: 6

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