Father Stu

Fonte immagine: comingsoon.it

Father Stu – Stati Uniti/Corea del Sud 2022 – di Rosalind Ross

Biografico/Drammatico – 124’

Scritto da Francesco Carabelli

L’incontro con qualcuno che ha fede ci porta a porci delle domande. A volte quell’incontro è del tutto casuale, in un negozio, in un supermercato, a colpirci è la gioia e la grazia di un volto che dice della fede di quella persona, serena perché crede o almeno più serena perché si affida.

È questo incontro che ha cambiato la vita di Stuart Long, protagonista del film Father Stu, lungometraggio le cui vicende ivi narrate si ispirano alla realtà, ad un giovane uomo che attraverso la conoscenza con una graziosa ragazza cattolica divenuta poi la sua fidanzata, si converte facendosi battezzare e ricevendo i sacramenti e, a seguito di un incidente, da cui esce vivo per miracolo, sente di essere poi chiamato a donare interamente la sua vita a Cristo, diventando sacerdote.

Le vicende sono certo un po’ romanzate rispetto alla realtà degli eventi, ma la regista Rosalind Ross, al suo debutto dietro la macchina da presa, ha saputo costruire un film per niente banale, anche se il linguaggio talvolta è molto colorito e sembra contrastare con le tematiche affrontate. Affidandosi ad attori del calibro di Mark Wahlberg e Mel Gibson, attori di grande esperienza e mestiere e con vissuti molto importanti ed interessanti, i personaggi che emergono sono a tutto tondo e ci affascinano per il loro essere istrionici e sopra le righe.

Mark Wahlberg ha fatto un lavoro attoriale magnifico per impersonare il protagonista del film, sottoponendosi a delle diete particolari per acquistare massa muscolare.

Da segnalare anche le interpretazioni di Jacki Weaver, che recita con maestria e leggerezza la parte della madre di Stuart, e quella di Malcolm McDowell (ai più noto per essere stato Alex in Arancia Meccanica di Kubrick) qui Monsignor Kelly, nel seminario dove Stuart si forma. Buona anche la prestazione della giovane Teresa Ruiz, qui nella parte della fidanzata di Stuart.

Passare da una vita da pugile ad una da attore, per poi essere toccato dalla Grazia e consacrarsi a Dio è un passaggio che può sembrare brusco e inusuale, ma le vie del Signore sono infinite e misteriose e certo non mancherà la determinazione per essere prete e testimone di Cristo a un ex pugile che non si è mai tirato indietro di fronte a delle sfide ardue e difficili sul ring. Anzi accetterà la sfida più grande, ossia quella di diventare prete nonostante una malattia degenerativa ne limiti progressivamente le capacità motorie.

Troverà nel dono della sua vita a Cristo nuova forza per superare anche questo cimento a cui è chiamato e sarà un punto di riferimento per molti, nonostante i dubbi dei prelati superiori che non avrebbero voluto consacrarlo prete, date le difficoltà che prevedevano avrebbe potuto avere nel celebrare la messa, appunto a causa del suo precario stato di salute.

Nuove persone toccate dal suo cammino cristiano si avvicinano alla fede cattolica, gli stessi suoi genitori, prima non credenti, si fanno battezzare ed entrano nella comunità cristiana, cambiati interiormente dall’aver vissuto il percorso di conversione del figlio.

Father Stu vivrà gli ultimi suoi giorni in una casa di cura, ma avrà a cuore i fedeli fino alla fine: la casa sarà aperta a moltissime persone che cercano conforto nella confessione e nella comunione. Sarà strumento di Cristo nonostante la malattia e forse testimone suo ancor più vero, perché vive nel suo corpo da vicino  il dolore del Cristo sulla Croce, Cristo redentore dei peccati del mondo.

Un film che non manca di brio e ritmo e che, originariamente avrebbe dovuto essere diretto da David O. Russell, che ha lavorato inizialmente alla sceneggiatura, sulla spinta del produttore Mark Wahlberg. Mark Wahlberg ha trovato autonomamente finanziamenti per terminare il film dopo aver ricevuto rifiuti dagli studios.

Un film tanto più importante dato la superficialità dilagante oggigiorno nel mondo della settima arte e la mancanza di spunto di registi e sceneggiatori contemporanei nel toccare tematiche di fede che ne mettano in rilievo la positività e l’importanza per le nostre vite.

Il film è uscito nelle sale americane durante la Settimana Santa ed è disponibile in Italia sulle migliori piattaforme, tra cui quella di Sky e Amazon Prime Video.

Voto: 8

 

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