
Scritto da Messua Mazzetto
Dopo anni di sodalizio artistico assieme ritroviamo l’accoppiata Marco Tullio Giordana (alla regia e drammaturgia) assieme a Luigi Lo Cascio che oggi ci introducono alla vita e alle opere di Pier Paolo Pasolini con il loro nuovo spettacolo Pa’ che sta girando i teatri italiani in questo periodo (Dal 14 al 18 Dicembre è stato in scena al Teatro Verdi di Padova dove ho avuto modo di visionarlo).
Pa’ è un affresco completo sulla vita del celebre intellettuale e regista, un viaggio di un ora e venti circa che va bene sia per gli appassionati e sia per i neofiti che non ne conoscono la figura.
Luigi Lo Cascio non manca di regalare una performance chiara e decisa, dove recitazione e gestualità del corpo riescono a “riportare” in vita Pasolini in un modo più che dignitoso.
La drammaturgia è un lavoro di fino tra stralci di opere e cenni biografici, si percorre il viaggio della vita pasoliniana in modo cronologico all’interno dello spettacolo, dagli esperimenti letterali, alla morte del fratello, al legame con i genitori e con la società intera per giungere al triste epilogo, la morte di Pasolini stesso che la racconta vista come da lontano, lanciando qualche suggerimento e monito a noi che siamo ancora su questo mondo.
La scenografia è qualcosa di semplice , funzionale e allo stesso tempo elaborato. Un prato verde, un paio di scrivanie e relative sedie, uno scenario alla Zabrinskie Point dove scende di colpo l’immondizia con utensili domestici e oggetti più corposi come piumoni, lavatrici e mensole.
Personalmente mi hanno molto colpito le luci, l’illuminazione che viene utilizzata in questo spettacolo; delle luci capaci di cambiare le atmosfere dello scenario in base alla tipologia di racconto che sta affrontando Pasolini/Lo Cascio.
Uno spettacolo quindi che celebra in modo eccelso il centenario della nascita di un filosofo, regista; insomma dell’artista che fu Pier Paolo Pasolini e ce ne regala una prospettiva storica ma ugualmente nostra contemporanea nello stesso lasso di tempo.
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