
Per quanto lapalissiano risuoni alle orecchie, credo sia inutile negare come vi possano essere dei film, forse non del tutto perfetti da un punto di vista meramente formale, che riescono comunque, soprattutto per via di una scrittura brillante o di valide interpretazioni attoriali, ad irretirti e coinvolgerti dalla prima all’ultima sequenza, magari lasciandoti dentro determinate sensazioni anche trascorsi giorni dalla visione, ed altri, invece, che, pur forti di una direzione attenta, raffinata se vogliamo, complice una sceneggiatura non originalissima e dai dialoghi non propriamente arguti, spesso permeati dell’ovvietà più spicciola, ti lasciano con il classico amaro in bocca, a coltivare il sentore di “ciò che poteva essere e non è stato”. Ritengo che la descritta ultima eventualità possa risultare consona a Va bene così, debutto alla regia di Francesco Marioni, anche sceneggiatore, pellicola ascrivibile al genere dramedy, da qualche giorno disponibile sulla piattaforma Prime Video; la narrazione…
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