
Articolo di Emanuele Marazzi
È disponibile dal 28 gennaio la terza puntata della serie – inchiesta di Claudio Camarca “Avamposti – Nucleo operativo”. Abbiamo avuto il piacere di guardare e recensire la puntata pilota della nuova stagione, che ha messo davanti alle telecamere l’operato del Nucleo dell’Arma dei Carabinieri di Ostia. Per questo appuntamento ci spostiamo a sud, più precisamente a Caserta, per fare luce sugli affari loschi dei clan locali nell’area di Casal di Principe (Casalesi e loro affiliati) e sulla situazione di Castel Volturno, trasformata da località balneare a roccaforte di clan formati da nigeriani e gambiani mai censiti.
Se con l’episodio incentrato sul litorale romano abbiamo appreso di come agisca la criminalità quando si dedica allo spaccio di stupefacenti, qui seguiamo i Carabinieri di Mondragone in un altro complicato compito: la guerra alla camorra. Il controllo sul territorio e le indagini dell’Arma hanno indebolito nel tempo il potere mafioso che tali soggetti esercitavano, ma ovviamente non va mai abbassata la guardia. La presenza va fatta sentire e, come ci viene mostrato, anche passeggiare per le via della città dà un segnale forte alla criminalità. Tra ville lussuose, abusivismo, auto costose ci viene mostrata l’ostentazione del potere da parte di chi va contro lo Stato, arrivando a possedere addirittura tigri, leoni, cammelli e altri animali esotici come dimostrazione di forza e prestigio. E quando qualcuno viene preso tutto tace, l’omertà regna sovrana, la paura o forse una forte riverenza tiene tutti vicini ma apparentemente non connessi.
L’altra località in cui ci addentriamo è Castel Volturno. Lì ventimila tra nigeriani e gambiani si sono organizzati in clan scollegati dalla camorra, ma comunque molto pericolosi per quanto riguarda lo spaccio di sostanze sul territorio casertano. Tanto da riunirsi in abitazioni apposite, denominate “crackhouse” proprio a causa di tali operazioni.
Nuovamente al fianco dei Carabinieri veniamo a conoscenza di dinamiche e situazioni quotidiane ma che possono sfuggire al cittadino comune, o non residente. Il lavoro dell’Arma resta fondamentale per rendere pulita e recuperare una parte del territorio che non può essere lasciata in mano alla camorra, e l’inchiesta di Camarca non fallisce nel centrare l’obiettivo, dare risalto a chi ogni giorno si impegna per la sicurezza dei cittadini.
Voto: 8
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