
Lo scorso venerdì, 10 gennaio, ci ha lasciati il regista cinematografico spagnolo Carlos Saura (Huesca, Aragona, 1932), autore sensibile e raffinato, che ha ammantato le sue realizzazioni di un profondo realismo, incline comunque ad accogliere metafore ed allegorie relative al ruolo della politica nella storia iberica, in particolare nel rapporto con l’arte, senza dimenticare i rilievi offerte alle psicologie dei personaggi femminili e a quelle proprie del mondo dell’infanzia. Appassionato di fotografia fin da ragazzo, Saura non terminò gli studi in Ingegneria, facoltà a cui si era iscritto, ma, ispirato dall’attività di pittore del fratello Antonio, cinefilo accanito, entrò nel gruppo artistico Tendencias (fonte Enciclopedia del Cinema Treccani), così da poter poi frequentare l’Istituto de Investigaciones y Experencias Cinematográficas, fondato nel 1947, del quale facevano parte i più illuminati “contestatori” del cinema tradizionale spagnolo, come Juan Antonio Bardem e Luis García…
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