
Life is (not) a game – Italia 2022 – di Antonio Valerio Spera
Documentario – 83’
Scritto da Messua Mazzetto
Life is (not) a game, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e vincitore inoltre del premio “protagonista dell’anno” per i nastri d’Argento 2023 è un documentario dove la protagonista è la street artist Laika, si tratta di un esordio alla regia per Antonio Valerio Spera.
Il documentario non è strutturato secondo una formula convenzionale, ma piuttosto che un dialogo sull’arte o un biopic sulla vita di quest’artista è un racconto degli ultimi due anni della nostra vita visti con gli occhi di questa artista. Artista romana che tra le altre è autrice di opere che hanno sempre un risvolto sociale e di denuncia verso le ingiustizie. Il racconto inizia nel 2020 e si passa da discriminazioni e manifestazioni di razzismo per arrivare alle conseguenza economiche della pandemia e della guerra in Ucraina.
Il tutto avviene rispettando l’anima della protagonista; rimane pur sempre un’impronta pop che viene creata grazie ad omaggi e contaminazioni in bilico tra una grande ironia e una profondità di analisi. La macchina da presa segue Laika nel lockdown e nei suoi viaggi come quello in Bosnia nel 2021 quando l’artista decide di intraprendere un viaggio sulla rotta balcanica per arrivare nel 2022 in Polonia. Si parte dalla cronaca quindi per raccontare un percorso artistico. Percorso che si bilancia tra rabbia e denuncia da una parte e anima ludica dall’altra.
Il titolo del documentario prende spunto da una delle opere dell’artista stessa che è stata affissa durante il suo viaggio all’interno della rotta balcanica. Molto bella e ad effetto la citazione delle “Città invisibili” di Italo Calvino in apertura del documentario.
Il taglio registico è scarno e preciso, il racconto è veicolato sulla figura dell’artista e sul suo pensiero, il suo sguardo è come noi la vediamo nel documentario. È uno sguardo che taglia e graffia come la street art stessa, un modo di espressione diretto e senza mezzi termini, perché in alcuni casi per comunicare bisogna essere il più diretti possibili senza mezzi termini e senza tanti fronzoli.
VOTO: 8
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