
Qu’est-ce qu’on a tous fait au Bon Dieu ? – Francia/Belgio 2021 – di Philippe de Chauveron
Commedia – 98′
Scritto da Messua Mazzetto
Ed è giunto anche in Italia il nuovo capitolo in home video della fortunata serie “Non sposate le mie figlie” dove ritroviamo per il terzo capitolo la simpaticissima e più multietnica che mai famiglia Verneuil. Claude e Marie hanno quattro figlie, ciascuna di loro ha sposato un uomo di origini diverse: un cinese, un arabo, un ebreo e un africano. La coppia si sta apprestando a festeggiare i 40 anni di matrimonio, le figlie decidono allora assieme ai rispettivi consorti di organizzare una grande riunione a sorpresa tra tutte le famiglie per poter festeggiare assieme la lieta ricorrenza.
Il cast è sempre quello ad eccezione di una delle figlie che è stata sostituita (ovvero Julia Piaton che interpretava la figlia che ha sposato l’ebreo David Benichou interpretato da Ary Abittan) perché l’attrice in questione aveva dei conflitti di programmazione con altri progetti a cui stava lavorando. Superbo come sempre Christian Clavier nel ruolo del capofamiglia Claude Verneuil che si conferma come uno dei capisaldi della comicità francese (lo ricordiamo tra i suoi molteplici lavori nel celebre film “I visitatori” dove faceva coppia con Jean Reno); altro personaggio iconico all’interno della saga è Pascal N’Zonzi che interpreta André Koffi, il padre dello sposo africano originario dalla costa d’Avorio Charles Koffi.
A differenza di altri sequel dove tenere il passo con il primo o con i capitoli precedenti a volte è arduo, qui il problema non si è minimamente posto, ma anzi il film risulta un prodotto più che all’altezza, in grado di far ridere in molti frangenti, ma anche di far riflettere su diverse tematiche, dal fatto delle diversità culturali tra le varie origini dei personaggi per arrivare a temi come l’adozione e il tenere vivo un rapporto come il matrimonio dopo 40 anni di vita assieme.
Tematiche quindi serie e complesse che però vengono affrontate nel modo giusto, venendo calibrate tra leggerezza e momenti di riflessione. Vengono introdotti anche nuovi caratteri che saranno fondamentali nello svolgersi della pellicola, come il collezionista d’arte tedesco (interpretato da Jochen Hagele) che impreziosiranno ancora di più il ritratto di questa famiglia.
VOTO: 9
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