Le otto montagne – Italia/Francia/Belgio/Regno Unito 2022 – di Félix van Groeningen e Charlotte Vandeermersch
Drammatico – 147’
Scritto da Francesco Carabelli
In uscita in home video e in streaming a pagamento il 6 aprile 2023, dopo il fortunato passaggio in sala, il film Le otto montagne e’ vincitore del premio della giuria al festival di Cannes 2022 e si basa sull’omonimo romanzo dello scrittore milanese di nascita, ma valdostano di adozione, Paolo Cognetti, che appunto con quel romanzo ha vinto il premio Strega nel 2017 e ha raggiunto la notorietà internazionale.
Il racconto e il lungometraggio sono centrati su una forte ed intensa amicizia che nasce in età infantile tra due giovani Bruno e Pietro, il primo nato e cresciuto tra le montagne, il secondo di Torino, ma con una casa vacanze tra i monti, ove trascorre l’estate con la madre, mentre il padre ingegnere lavora e viene a trovare di quando in quando la famiglia, regalando al figlio l’esperienza di qualche camminata in cui coinvolgere anche Bruno.
È un rapporto difficile quello col padre, dedito al lavoro e seriamente preoccupato del futuro del figlio che in età tardo adolescenziale abbandonerà gli studi e la casa di famiglia per cercare il suo posto nel mondo, ma lasciando alle spalle l’affetto dei genitori.
Anche Bruno sembra far parte del passato dopo che è andata persa l’occasione di un suo trasferimento a Torino per motivi di studio.
Il padre ha preferito portarlo con se sui cantieri nonostante la giovane età allontanandolo da un futuro diverso e non permettendogli di crescere lontano dalla sua valle.
E così, mentre Pietro vaga per il mondo ( le otto montagne del titolo) alla ricerca di se stesso, Bruno è ancorato al monte più alto, alla sua valle e non se ne allontana mai.
Bruno e Pietro si rincontreranno dopo la morte del padre di Pietro che ha rappresentato un ancora di salvezza per Bruno dopo che anche lui aveva litigato con il proprio padre. Così nel ritrovare Bruno, Pietro ritrova suo padre e a legarlo con l’amico sarà un regalo del padre morto, ovvero una casa tra le montagne da sistemare per poterci vivere lontano dal mondo immersi nella natura e nel silenzio.
Un’amicizia messa a dura prova dalle esistenze travagliate dei due ragazzi, ora uomini, che passano attraverso un percorso di maturazione che culminerà nella partenza definitiva di Pietro per il Nepal e nella vita solitaria di Bruno nell’inverno nevoso tra i monti nella baita isolata dell’amico, dopo il naufragio della sua relazione con un’amica di Pietro e la disfatta economica di qualche anno di attività da malgaro e casaro.
E così il film si conclude con la presunta morte di Bruno che sembra aver trovato il riposo eterno tra i monti, mentre l’amico di sempre ha davanti un nuovo futuro da scrittore lontano dall’Italia.
I registi Félix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, ai più noti per il film Alabama Monroe, sono rimasti molto fedeli al racconto di Cognetti, anche se i tempi del racconto per immagini sono leggermente diversi da quelli del romanzo per esigenze di produzione, ma ciò che emerge come centrale nel film (come nel romanzo) è la forte amicizia che si crea tra i due protagonisti, impersonati rispettivamente da Alessandro Borghi e Luca Marinelli, di nuovo assieme come protagonisti sul set dopo il film del regista aronese di nascita, ma romano per formazione, Claudio Caligari, Non essere cattivo.
La loro interpretazione vale il prezzo del biglietto per l’intensità recitativa e per il loro non andare oltre, ma rimanendo perfettamente nelle loro parti. Bravi i registi a rimanere fedeli al romanzo non finendo in tentazioni queer, oggi mainstream per motivi di cassetta e di moda.
Bella la colonna sonora di Daniel Norgren che accompagna la splendida fotografia sulle Alpi valdostane di Rubén Impens, senza mai essere di troppo. La scelta di formato e’ per la ratio 4:3 per aumentare la verticalità dell’immagine dando risalto alle montagne.
Anche le elaborazioni digitali non sono invasive, ma sono inserite dove necessario, ad esempio per ricostruire un crepaccio sul ghiacciaio durante un’ascesa.
Paolo Cognetti fa un cameo come amico di Pietro nel suo gruppo di lavoro in un ristorante di Torino, oltre a collaborare alla sceneggiatura.
Il film è dedicato alla memoria di Gabriele “Rambo” Vuillermin che ha ispirato lo scrittore milanese per la figura di Bruno e che è morto per morte naturale durante il periodo delle riprese (a cui ha collaborato) in Val d’Aosta.
Un film sicuramente da vedere e da gustare e che sarà apprezzato da coloro che amano la montagna e lo stare all’aperto per camminare in mezzo alla natura e al silenzio.
Voto: 7
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