Dal 23 al 26 Febbraio si è svolta a Padova un’interessante rassegna chiamata “Intervalli” presso il cinema Rex. Tra tutti i film e i cortometraggi proposti, sabato 25 Febbraio vi è stata una proiezione particolare; ovvero quella del film “Il gabinetto del dottor Caligari” film del 1920 di Robert Wiene con una live scoring a cura di un duo chiamato Rest at Sea.
Il sangue ballerino ma fiero dei pirati, l’agilità e arguzia dell’uomo ragno ultima generazione e lo spirito di avventura nostalgico e spericolato, tra mito e fantapolitica, di un neo(fita) Indiana Jones.
Si prospetta una trilogia per questo film che ci fa toccare con mano la realtà del teletrasporto. Forse, se escludiamo i film e i telefilm della serie Star Trek, è la prima pellicola che affronta in maniera esplicita la possibilità dei viaggi istantanei da un punto all’altro dello spazio e si propone come pietra di paragone per le pellicole a venire, creando un’estetica dei viaggi istantanei nello spazio, così come aveva fatto Ritorno al futuro per i viaggi nel tempo
A differenza di Star Trek, il teletrasporto non avviene tramite l’utilizzo di alcuna tecnologia o macchinario apposito bensì per dote naturale con la sola forza del pensiero e stimolati da oggetti (cartoline, guide…) che sono legate in qualche modo al luogo che vogliamo visitare.
L’esperienza che accumuliamo nel corso della nostra vita ci porta a dare letture diverse della realtà.
Ciò vale anche per la nostra percezione delle opere d’arte e in particolare per i testi scritti, l’interpretazione dei quali è il significato originario dell’ermeneutica.
Nel momento della trasposizione di un testo scritto in un’opera filmica, vi è quindi un passaggio ulteriore, da un’ermeneutica dello scritto ad un’ermeneutica cinematografica.
Ritorniamo agli inizi degli anni ’80 per affrontare due film che hanno segnato quell’epoca: Blow out di Brian De Palma e Diva di Jean-Jacques Beineix.
Due film distanti per lo stile, ma vicini per i contenuti. In entrambi la verità dei fatti è contenuta in un nastro che i protagonisti possiedono, casualmente o meno e che tentano di portare allo scoperto. Dall’altra parte c’è chi vuole che questa verità venga sottaciuta e cerca in ogni modo di nasconderla, ricorrendo a tutti i mezzi, legali o meno per garantirsi l’impunità.
Nella locandina ufficiale ci sono Sidney Poitier e Paul Newman: si sorridono e stanno vicini trasmettendo amicizia e complicità. Questo è lo spirito scelto per l’edizione 2020 della Festa del cinema di Roma. Nonostante numerose restrizioni e le norme di sicurezza che saranno applicate, questa festa del cinema non vuole perdere la voglia di ricominciare e si proietta verso il futuro con la bellezza e la potenza. Ennio Morricone accompagnerà gli spettatori per tutta la durata della manifestazione: le sue note risuoneranno nella cavea dell’auditorium incoraggiando la gente a fermarsi ad ascoltare e a rivivere tutte le emozioni che ci ha trasmesso con il suo cinema.