
Ninjababy – Norvegia 2022 – di Yngvild Sve Flikke
Commedia/Drammatico – 103′
scritto da Sarah Panatta
Diventare madre tra schizzi alle pareti e frammenti di vita “schizzata” oltre il confine, in una commedia irriverente, dura e insieme agile e rapida come un ninja.
Scarabocchi di quotidianità indistinta dispersa tra oggetti e coperte. E all’improvviso una chiamata alla maternità indesiderata.
Dai funghetti allucinogeni accompagnati da litri di alcol alle ecografie con presunti padri. Dalle maratone sessuali alle chiacchierate immaginarie con il feto senza sesso, che in forma di fumetto nuota sotto un letto-letamaio che nasconde avanzi ammuffiti di cibo e pezzi dimenticati di una vita disordinatamente in bilico.
Rakel è una ventenne con la testa tra le nuvole e un umore ondivago. Sboccata, libera, anticonformista, pigra, disinibita, divertente, sconclusionata. Tra le opzioni per il futuro remoto, guardia boschi, astronauta, assaggiatrice di birre, fumettista… diventare madre non rientra neanche nella top five. Quando la giovane donna si accorge di essere incinta di sei mesi, è però troppo tardi per rifugiarsi in una misura diplomatica e l’aborto non è biologicamente ormai contemplabile, soluzione consapevole e indiscutibile che avrebbe dovuto preservare l’indipendenza e la dignità di Rakel. Che si ritrova invece catapultata in un vortice di emozioni, desideri, terrori, ansie proprie e altrui, imposizioni sociali, etichette ipocrite e balletti parentali.
Se all’inizio sembra difficile capire la direzione, quindi scegliere un futuro plausibile per il bambino/a e genitori affidatari degni, la lista si fa affollata quando tanto la sorella quanto l’ex amico di letto Minchia Santa nonché padre biologico, scoprono di voler completare la propria esistenza con una vera esperienza genitoriale. Intanto Rakel scopre di nutrire qualcosa per l’ennesimo compagno di sesso occasionale, maestro di arti marziali e timido premuroso compagno di avventure.
Rakel si confronta con la folla che la circonda e a volte opprime, ma soprattutto con sé stessa, per lo più attraverso il suo maturo quanto esilarante feto, animale fantastico in formato disegno, etereo quando sarcastico e irresistibile grillo parlante che mette a nudo la coscienza della donna.
Avvezza a tematiche di genere che dal “genere” vogliono uscire, per scardinare utopie, totem fasulli e inganni culturali, la regista Yngvild Sve Flikke disegna letteralmente una trama ironica, sagace ed equilibrata. Un film che scorre leggero ma mai frivolo, anzi molto attento e acuto, tra commedia e dramma. Intrecciando racconto generazionale ad analisi delle tare sociali che affliggono l’humus occidentale in cui le famiglie crescono e si disgregano. Tra razzismi, perbenismi, xenofobia, indifferenza, egoismo, grettezza, pregiudizi, arretratezze avvolte da benessere illusorio, il tutto sormontato dalla resistente misogina patina di errori e micro orrori che ogni donna, ogni giorno, affronta. Come una vera ninja.
Regia: Yngvild Sve Flikke
Fotografia: Marianne Bakke
Musica: Kåre Vestrheim
Sceneggiatura: Joahn Fasting con Yngvild Sve Flikke e Inga Sætre
Animazione: Inga Sætre
Cast: Kristine Thorp, Arthur Berning, Nader Khademi, Tora Christine Dietrichson, Silya Nymoen
Produzione: MOTLYS
Con il supporto di Creative Europe Programme – MEDIA
Voto: 8
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